Di Bartolo Scandizzo La pausa concessa alla “politica” capaccese dallo svolgimento della XIX Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, è stata propizia per raffreddare un po’ i “bollori” di candidati e candidabili. In fondo, di tempo ce ne è a sufficienza prima che tutti dovranno tirare la rete e capire se esistono le condizioni per affrontare la battaglia per vincere o solo per fare testimonianza. Intanto, possiamo già da ora che non vedremo liste di partiti nazionali campeggiare sui manifesti di liste o candidati a sindaco. Il motivo è semplice, tutti i potenziali candidati a sindaco hanno difficoltà a circoscrivere in un “recinto” la possibilità di scelta di chi dovrà appoggiarlo: sarebbe un regalo fatto agli altri contendenti! Poi c’è da dire che il partito più “forte”, che è il PD, e che pure annovera tra le sue fila Italo Voza, avrà difficoltà a farsi assegnare l’uso del simbolo dalla federazione provinciale, ammesso che lo voglia. Per cui, sarà il “trionfo” della “laicità” introdotta nelle amministrative a Capaccio Paestum negli anni ’90 da Pasquale Marino e che ha fatto numerosi proseliti tra i vari candidati a sindaco dopo di lui. E, a proposito di Marino, non è detto che non rientri nella partita! Infatti, a precisa domanda, ha risposto che “non è ancora il momento di svelare le carte”. Si tratta di capire se lo farà dalla panchine, ma non è nel suo stile, oppure scendendo in campo direttamente con una sua lista o come candidato sindaco. Sarebbe un bel colpo per “Pasqualone” caduto tre volte e rialzatosi per la terza volta. A questo punto non ci resta che fare il punto sulle voci che si rincorrono da un marciapiedi all’altro … Rimangono in corsa per la carica più alta Italo Voza, Tonino De Rosa, Nicola Ragni, Franco ed Enzo Sica, Mimmo Nese, Gennaro De Caro e un ipotetico candidato a 5*. Voza ha radunato i suoi ed ha comunicato che si ricandida. L’accoglienza è stata positiva e tutti i 12 consiglieri di maggioranza e gli assessori gli hanno riconfermato l’appoggio. Tra questi anche quelli che per lungo tempo hanno tentennato se aderire o meno al progetto per farlo decadere, per cui è lecito immaginare che molte attestazioni di appoggio possano essere condizionate da come si evolverà la situazione da qui a febbraio quando si tireranno le “reti” a bordo. De Rosa, che ha posto alcune condizioni al momento della sua discesa in campo (nessun consigliere della passata amministrazione …) che lo rendono immune da adesioni strumentali ma, allo stesso tempo, condiziona la sua scelta di candidati e, soprattutto, la possibilità di stringere eventuali alleanze con altri (di cui sopra). Nel passato De Rosa ha appoggiato sia Enzo Sica che Italo Voza, per cui avrebbe titolo di richiedere indietro il favore … Ragni è già sulle “barricate” da tempo; chi gli è vicino racconta che ha già chiuso due liste pesanti e si prepara ad accogliere eventuali candidati che ancora sono alla finestra a guardare l’evolversi della situazione. L’ex vice di Voza sembra intenzionato a non rinunciare ai pacchetti di voti di nomi noti ma vorrebbe portare in consiglio le seconde leve (figlie) di chi è già stato eletto in più occasioni. Il destino dei due Sica sembra destinata a divaricarsi! Franco ha dato l’ok a Voza, mentre Enzo è ancora in corsa. Si tratta di capire se i due andranno fino in fondo nelle loro scelte oppure ci saranno cambiamenti in corso d’opera. Si tratta di aspettare il momento della semplificazione del quadro “politico”, come si diceva una volta. Nese, come Franco Sica, ha dato via libera a Voza, per cui le sue “quotazioni” sono in discesa come candidato sindaco, salvo un capovolgimento improvviso e allora “tana libera tutti”. Anche per Gennaro De Caro la situazione è stabile. Nel senso che allo stato a lui spetterebbe di diritto il ruolo di avversario di Voza, visto che lo ha contrastato in consiglio comunale per cinque anni. Questo non è un merito da poco, in quanto tutti gli altri nella passata tornata elettorale si sono accomodati al “banchetto” allestito da Voza e ne sono usciti o cacciati con varie motivazioni. Infine, dobbiamo ricordare i “cittadini a 5*” che hanno annunciato la loro presenza indicendo un “concorso” di idee e uno scouting per la ricerca dei candidati. Ernesto Franco, animatore del gruppo capaccese, e Michele Cammarano, portavoce regionale, dovranno dimostrare di aver trovato gente “immacolata” per ottenere la “benedizione” della Casaleggio associati prima di poter utilizzare il simbolo pentastellato a Capaccio Paestum. Per cui dovremo aspettare parecchio prima di poter capire se saranno della partita o meno. Di un eventuale “ritiro” delle truppe grilline potrebbe giovare De Rosa che più di avvicina all’archetipo a 5*. In tutto ciò, i partiti tradizionali e, soprattutto, i loro terminali istituzionali capaccesi … stanno a guardare.
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