di Ilaria Longo
Inizierà nei prossimi mesi, presso l’Istituto Omnicomprensivo di Piaggine diretto dal dott. Antonio Tommasino, il Programma Scuola Viva con il progetto ‘L’altro è un bene per me’.
Questo programma, come indicato nel bando della Regione Campania, si pone come obiettivo quello di “promuovere la realizzazione di interventi finalizzati a rafforzare la comunità locale attraverso esperienze e percorsi di cultura e apprendimento basati sulla relazione tra scuola, territorio, imprese e cittadini”.
Gli Istituti Scolastici Statali di I e II grado dovevano, come si evince dal bando, “programmare interventi e fungere da raccordo fra i vari attori del territorio al fine di sviluppare reti collaborative tra istituzioni e operatori locali”.
Ogni scuola poteva proporre un solo progetto e l’Istituto Omnicomprensivo di Piaggine ha presentato ‘L’altro è un bene per me’ ottenendo un finanziamento di 55.000,00 €. “La Regione”, come scrive il sindaco di Piaggine Guglielemo Vairo in una nota pubblicata sul profilo Facebook del comune, “ha premiato l’alto valore educativo della proposta presentata che vuole puntare sulla responsabilità personale dei ragazzi e dei giovani per costruire il loro futuro puntando su di sé e sugli altri, qualsiasi sia la loro provenienza, e sulle risorse del territorio. Solo così si può sconfiggere la paura del diverso da sé e dell’incertezza che spezza le gambe e costringe, spesso, a scegliere la strada di abbandonare la propria terra per cercare un futuro più sicuro, un po’ come gli stessi migranti possono raccontarci”.
Il progetto è strutturato in sei moduli (‘Il territorio è una risorsa’, ‘Turismo rurale’, ‘SARA-Greenopoli’, ‘IntegrAzioni’, ‘IntegrAzioni Labs Valore Legale’, ‘Valore Legale’), coinvolgerà gli alunni della scuola primaria e secondaria dell’Istituto Omnicomprensivo di Piaggine, minori stranieri e alcuni giovani del territorio fino ai 25 anni di età e beneficerà del supporto di partner come i Comuni di Bellosguardo e Piaggine, la Pro loco di Piaggine, associazioni culturali, Mindbook, la parrocchia di Bellosguardo, l’Associazione ‘Cilento scetate’…
“Il progetto non è ancora partito perché stiamo aspettando la formale autorizzazione della Regione Campania”, spiega il dott. Tommasino, “ma penso che probabilmente si inizierà a novembre e le attività dureranno 240 ore con almeno due aperture pomeridiane della scuola ogni settimana”.
‘L’altro è un bene per me’, rispettando i vincoli imposti dal bando e rispecchiandosi nella realtà territoriale in cui si svolgerà, ha uno scopo ben preciso. Il dott. Tommasino spiega che questo progetto vuole “valorizzare il territorio e promuoverne la maturazione culturale, favorire l’integrazione tra coloro che vivono nel territorio e il territorio stesso, inserire i minori immigrati nel contesto sociale anche se la loro permanenza nel comune sarà limitata (il Comune di Piaggine ospita un centro di prima accoglienza straordinario, ndr), far conoscere le opportunità offerte dal turismo rurale attraverso gli esempi di coloro che hanno saputo sfruttare le risorse rurali e culturali, parlare di legalità”.
I laboratori e le attività che si snoderanno in un arco di tempo compreso tra novembre e luglio vogliono quindi inculcare nelle nuove generazioni l’importanza del luogo in cui si vive che può diventare anche risorsa e l’integrazione col territorio stesso, ma anche con culture diverse dalle nostre come quelle portate dai migranti.
Chiedendo al dott. Tommasetti quanto la presenza del centro di accoglienza abbia influito nella presentazione di ‘L’altro è un bene per me’, risponde: “Il progetto sarebbe stato presentato anche se non ci fosse stato il centro e ci sarebbe stata una maggiore concentrazione sul territorio e sulla dispersione scolastica. La presenza del centro ha sicuramente arricchito ulteriormente il progetto poiché si propone di favorire l’integrazione”.
“L’altro”, in questo contesto, è sia il territorio molto spesso sottovalutato o abbandonato sia chi è diverso da noi per colore della pelle, cultura e tradizioni. Il progetto dell’istituto piagginese vuole varcare la linea di definizione della parola “altro” concentrandosi, invece, sull’enorme valore sociale e culturale che l’alterità porta con sé al punto da diventare un “bene” prezioso.