Di Adriana Coralluzzo
“Stiamo lavorando alla programmazione per l’anno prossimo. Nel nostro portafoglio manca qualche aeroporto, e il nostro interesse specifico è rivolto a Napoli e a Salerno. Con Napoli ci sono già delle discussioni in corso, ma siamo interessati anche ad altri aeroporti, come, appunto, quello di Salerno”. Queste le parole di John Alborante, marketing manager Italia della compagnia irlandese Rayanair. Antonio Ilardi presidente della società di gestione dello scalo replica così: «Siamo al lavoro per convincere l’azienda low cost ma c’è bisogno di una pista idonea». È proprio questo il problema che non fa decollare l’aeroporto: un work in
progress che non accenna mai una fine. Ciò che blocca il prolungamento della pista a 2000 m x 2200 m è la Vas ambientale da parte del ministero per l’ambiente, il cui rapporto preliminare (clicca qui) è visionabile sul sito del ministero, e colloca il progetto dell’aeroporto di Salerno Costa D’Amalfi, tra gli altri scali nazionali, nella zona molto bassa per potenziali effetti ambientali. In ogni caso il finanziamento di 40 milioni di euro del decreto “sblocca italia” non sarà disponibile prima del 2018 così come, di conseguenza prenotare un volo Rayanair Salerno-Belfast. Su facebook si anima la pagina “Ryanair all’aeroporto di Salerno” creata nel lontano 2013 quando una compagnia tanto ambita sembrava un sogno. A distanza di tre anni dalla creazione della pagina da parte di un visionario user, di due dalla concreta realizzazione abbiamo una sola certezza: “Inventare un aereo è nulla. Costruirne uno è qualcosa. Volare è tutto”. (Otto Lilienthal)