Di Oreste Mottola
Alla guida del consorzio di Bonifica di Paestum è arrivato il dirigente del Genio Civile Biagio Franza, Nomina decisa dal presidente Vincenzo De Luca, valevole per 180 giorni, con il solo rimborso delle spese posto a carico dell’ente pestano. “Con Franza o Fraiese, basta che l’acqua arriva”, perché se la battuta mutuata da una più celebre, è scontata, fin dai tempi di Guicciardini che pare l’abbia inventata, i compiti del Consorzio di Bonifica non finiscono nel tuo campo ma si dove iniziano, dalla diga di Persano, e sembrano negli utili canali di scolo e nelle idrovore. L’Ente dice la sua anche sulle politiche agricole regionali rappresentando una delle più importanti e produttive realtà verdi d’Europa. Come detto dall’inizio, è da un paio di settimane che il geometra Biagio Franza, dirigente del Genio Civile, è seduto sulla poltrona ultimamente occupata da Enzo Fraiese, perito agrario e agricoltore di Capaccio Paestum.
UNA VOLTA IL POTERE ERA DEI BARONI
Il dominio degli “aristocratici” fu interrotto da Pasquale Quaglia, da Pontebarizzo, agricoltore sì ma con forte vocazione politica. Di traverso a Quaglia si misero i più bei nomi della nobiltà terriera e il braccio di ferro andò in scena a lungo. Alla fine, anche per una scelta di mediazione, con le varie fazioni rimescolate, si arrivò a Enzo Fraiese. Qualche danno lo fecero anche i tempi di “Cirielli consule” quando l’allora centrodestra chiese, ottenendolo, il suo spazio all’interno dell’Ente. Tutto passato, o quasi.
Ora c’è l’ultima battaglia. Al risultato si è arrivati su pressione delle opposizioni interne a Fraiese e così la Giunta regionale della Campania, il 30 agosto scorso, ha scritto l’ultimo atto deliberando il commissariamento del Consorzio di Bonifica di Paestum. Si tratta di un commissariamento bis, dopo quello deliberato il 25 novembre 2015: una decisione che fa seguito alla sentenza del Tar che annullava l’esito delle elezioni 9 novembre 2015. Già le elezioni: l’accusa è che le loro modalità di svolgimento abbiano già predeterminato l’esito. E che, in particolare, non venga rispettato il regolamento deciso dalla Regione.
ROBERTO CIUCCIO SI RIVOLGE AL CONSIGLIO DI STATO
Alcuni componenti del Consiglio di deputazione dell’ente consortile, guidati dall’ex vicepresidente Roberto Ciuccio, hanno già presentato ulteriore ricorso al Consiglio di Stato. Ha preferito fermarsi il presidente, Vincenzo Fraiese, facendo trasparire – ufficiosamente – il suo giudizio parzialmente positivo su un periodo di transizione che sgonfi le contrapposizioni interne e con l’augurio che il commissario non utilizzi tutti i sei mesi a disposizione per risolvere le criticità riferite ad atti assunti dal Consorzio, apparse non conformi alla normativa regionale in materia, allo Statuto consortile ed al regolamento elettorale, e traghettare il Consorzio a nuove elezioni.
FRAIESE: NON SI VOTI TROPPO VICINO ALLE ELEZIONI COMUNALI
“Avvicinarsi troppo all’estate del 2017 per votare – riflette – rischia di portarci direttamente nell’ingorgo elettorale. In quel periodo, oltre che Capaccio Paestum, anche altri comuni consorziati, a partire da Serre, voteranno per rinnovare gli organi comunali. C’è il rischio che anche la nostra normale conflittualità possa ingigantirsi e impantanare il Consorzio”. A quale santo rivolgersi? Il nome è sempre quello del presidente della giunta regionale De Luca l’unico che potrebbe far pressioni sul commissario Franza affinché allontani, anche come coincidenza temporale, le elezioni consortili da quelle comunali. Lo vorrà fare? Molto dipenderà dal PD di Capaccio qualora riuscisse a unirsi in un’unica entità autonoma da questo, Voza, e quello, Ragni.