Di Lucio Capo Altri 25 milioni per il depuratore di Capaccio-Paestum sito in località Varolato alla Laura. Un impianto di depurazione, che doveva servire 200.000 persone, progettato negli anni ’80, realizzato negli anni ’90 e mai completato nella rete fognaria. I comuni della Chora Pestana, Albanella, Altavilla, Roccadaspide Trentinara, Cicerale, Ogliastro e Agropoli, a tutt’oggi, non sono allacciati al depuratore di Capaccio, costato più di 40 miliardi di vecchie Lire, ma che non hai mai risolto, la “problematica” della depurazione del lido Poseidoniate. Il Sele, il Capodifiume, il Solofrone e il Testene, continuano a sversare le loro acque “problematiche” nel tratto di mare tra San Marco e Foce Sele. Però, nonostante la mancata depurazione delle acque di fogna del comprensorio pestano, le Bandiere Bleu e le Vele Gialle, sventolano alte sui pennoni delle spiagge di Paestum e di Agropoli. Così mentre politici, burocrati, tecnici e imprese appaltatrici, si sollazzano tra ricorsi, beghe giudiziarie, denunce, contestazioni e cavilli burocratici, i cittadini della Chora continueranno a fare la “birra”, come diceva il Principe De Curtis nel film “Totò truffa” al ristoratore, che non voleva che davanti al suo ristorante venisse montato il Vespasiano d’ordinanza. Il depuratore di Capaccio è in funzione dalla fine degli anni ’90, era stato progettato per servire una decina di comuni e circa 200.000 persone, ma attualmente all’impianto è allacciato solo il comune di Capaccio-Paestum. Gli altri comuni non sversano le loro acque nere nel depuratore di Capaccio, e, non si hanno notizie circa i reflui fognari prodotti dai cittadini dei paesi che si affacciano sulla Piana, dalle colline. Sono anni che l’appassionante mistero, su che fine faccia la “cacca” e il “piscio” degli abitanti di Albanella, Altavilla, Roccadaspide, Trentinara, Cicerale, Ogliastro e Agropoli, arrovella scienziati ed esperti, che hanno deciso di convocare un simposio in un grande albergo della costa dal titolo “ Il caso del depuratore di Capaccio, circa l’allaccio, l’evacuazione e lo smaltimento di reflui dopo una luculliana magnata”. Dopo vent’anni le opere di convogliamento dei reflui sono ancora in corso, e, gli allacciamenti, forse, saranno realizzati nei anni a venire. Solo Agropoli avrebbe potuto allacciarsi al depuratore di Capaccio, ma nonostante la fine dei lavori, non sversa ancora nell’impianto. Capaccio, invece, prosegue nell’adeguamento dell’impianto di depurazione, nel completamento ed adeguamento della rete fognaria, le opere sono finalizzate al disinquinamento della spiaggia tra il Sele e il Solofrone. Giungano, aspetta che le opere fognarie terminano , per potersi allacciare al depuratore. Altavilla, Albanella, Ogliastro, Trentinara, Roccadaspide e Cicerale, rimangono in trepida attesa che Capaccio provveda a realizzare le opere utili per permettere ai paesi “vicinori” di poter sversare i propri reflui nel depuratore di Varolato, e, finalmente respirare aria pura e non la “puzza insospettabile” che fuori esce dai tombini intasati. Speriamo che i 25 milioni di euro risolvano definitivamente la problematica del disinquinamento del mare pestano, e, nel contempo, con parte di questi milioni, si risolva la questione annosa dei tombini di Cortigliano e del bivio della Laura, che continuano a sputare acqua di fogna ad ogni scroscio di pioggia. A tal proposito bisogna apprezzare la indefessa efficienza dei nostri amministratori, che rimangono vigili e svegli nell’opera quotidiana di servizio e controllo e solerti nel muovere rilievi sulla gestione del depuratore di Varolato, alla ditta che gestisce gli impianti. Difetti e criticità sul funzionamento del depuratore sono stati rilevati e denunciati dall’Assessore competente, quali il trattamento e lo smaltimento dei fanghi. Speriamo che l’ufficio deputato si faccia carico solertemente di risolvere la problematica. Fate presto, perché noi della piana la facciamo in piano, ma quelli delle colline c’è la fanno in testa.
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