di Veronica Gatta Nei giorni scorsi la proprietà delle Fonderie Pisano & C. SpA ha definito l’atto di compravendita di un suolo in area industriale in provincia di Salerno. L’aria industriale di Polla – tra le più ampie del Vallo di Diano – potrebbe essere stata individuata come zona per allestire le “nuove” Fonderie Pisano. La notizia, però, non è stata confermata dall’amministrazione comunale di Polla. Infatti, sia il sindaco, Rocco Giuliano, che l’assessore all’area industriale, Giuseppe Curcio, affermano di non aver ricevuto alcuna richiesta dalle Fonderie. “I lotti assegnati nei giorni scorsi – dichiara Giuliano – non riguardano l’azienda in questione, come è riscontrabile anche sull’albo pretorio del nostro Comune”. «Non abbiamo ricevuto richieste da parte della fonderia – conferma Curcio –. Fino alle nove di questa mattina (venerdì 2 settembre) all’ufficio Protocollo non c’erano richieste in tal senso. Se dovesse arrivare una richiesta per localizzare le Fonderie Pisano nell’area Pip di Polla, personalmente il mio non sarebbe un no a prescindere. Ogni progetto va valutato e occorrerà capire quale sia il processo di produzione. Non è l’oggetto dell’azienda a dover far temere ma come viene seguito il progetto in questione. Ad esempio, sappiamo che l’alcol fa male: e allora dovremmo tagliare tutti i vigneti? Un approccio evidentemente sbagliato. Occorre giudizio e metodo nel valutare le eventuali richieste e se le Fonderie chiederanno un lotto nella nostra area Pip valuteremo con attenzione il tutto». Le fonderie Pisano comunicano che nei prossimi giorni la proprietà dell’azienda inoltrerà formale richiesta di incontro ai rappresentanti delle Istituzioni – Sindaco del Comune sul cui territorio insiste l’area acquisita; Presidente della Regione Campania ed Assessori interessati per Deleghe afferenti; Presidente della Provincia, Sindaco di Salerno – ed al dirigente competente del Ministero delle Attività Produttive. Il reperimento in proprietà del suolo si configura come il passaggio fondamentale per delineare con chiarezza il destino delle Fonderie, ma è del tutto evidente che diventa ora necessaria la collaborazione istituzionale – di cui, peraltro, non vi è motivo di dubitare – al fine di cogliere l’obiettivo, nel più breve tempo possibile, di salvaguardare l’attività produttiva e, naturalmente, i posti di lavoro che essa fino ad oggi ha garantito. «È per queste motivazioni – dichiara il Presidente delle Fonderie Pisano, Mario Pisano – che rivolgiamo un vero e proprio appello alle Istituzioni e a tutte le forze sociali – al fine di essere accompagnati e sostenuti nei prossimi giorni nel percorso che ci accingiamo ad attivare, sottolineando che l’impianto produttivo che intendiamo realizzare nell’area acquistata fornisce tutte le garanzie dal punto di vista dell’impatto ambientale con prioritario riferimento alla salvaguardia della salute della popolazione e dei cittadini residenti, secondo la nostra costante consuetudine. Le tecnologie individuate consentono di potere affermare che ogni emissione sarà ampiamente al di sotto dei parametri indicati dalla normativa europea ed italiana vigente». «È estremamente importante – ha concluso il Presidente Pisano – ribadire quanto affermato anche in sede ministeriale: per la sopravvivenza dell’azienda è da ritenersi sostanziale la continuità del ciclo produttivo: solo con queste modalità sarà possibile conservare il portafoglio clienti con relative commesse e mantenere i livelli occupazionali. Naturalmente, riconfermiamo la più totale disponibilità alla piena collaborazione con le Autorità inquirenti al fine di realizzare un ciclo di monitoraggio delle emissioni con l’obiettivo di continuare a perseguire la minore invasività possibile, nel costante e pieno rispetto delle leggi vigenti, del processo produttivo». Ma il presidente della Comunità montana del Vallo di Diano, Raffaele Accetta, interviene esprimendo la propria disapprovazione come si legge nella lettera aperta indirizzata al primo cittadino: la Comunità Montana «da tempo, ha posto in essere azioni e progetti rispondenti ai propri principi statutari con particolare interesse alla tutela e salvaguardia del territorio quale bene comune da difendere sulle barricate della democrazia e della partecipazione. Beni comuni come la montagna, i fiumi, il paesaggio, la salute, la cultura e l’ambiente vanno sempre difesi». Accetta quindi ricorda al collega Giuliano «le battaglie contro le aggressioni si vincono attraverso il “fare sistema”, oggi siamo tutti coscienti del fatto che per ottenere uno sviluppo sostenibile del territorio è necessario attuare questa logica, ovvero unire le forze e collaborare con l’obiettivo di sviluppare l’economia, tutelare l’ambiente e migliorare la qualità della vita della comunità locale. Questo, egregio Sindaco, è il lavoro che sta svolgendo questa Presidenza insieme alla parte politica e tecnica, un ruolo prezioso e delicato che per essere efficace non ammette improvvisazioni. L’individuazione del Vallo di Diano da parte della Regione Campania, d’intesa con il Ministero della Coesione, quale 2^ Area Pilota della Strategia Nazionale delle Aree Interne è il riconoscimento di come si può trasformare gli obiettivi in risultati attraverso il lavoro di rete. Questo fatto mi preoccupa perché tende a destabilizzare il lavoro e l’immagine di un territorio coeso e responsabile per cui ritengo doveroso informarti che, stante le precedenti iniziative fatte anche per impedire le ricerche di idrocarburi e la volontà di perseguire da anni un diverso tipo di sviluppo, porterò nei prossimi giorni l’argomento all’attenzione della Conferenza dei Sindaci. Come ho già avuto modo di dichiarare in altre circostanze ritengo che la scelta di determinati insediamenti comprensoriali vada preventivamente discussa e approfondita con le istituzioni locali e le rappresentanze territoriali già impegnate nel percorso di costruzione del preliminare di progetto della Snai». Sul quotidiano “Il Mattino”, intanto, spunta l’ipotesi che l’azienda possa essere delocalizzata a Battipaglia. Il sindaco Cecilia Francese non chiude le porte ma avverte che «è indispensabile che il Comune di Battipaglia sia posto al centro delle scelte e non ridotto ad un mero ricettore di decisioni assunte in altre sedi. L’amministrazione, senza idee preconcette, verificherà le ipotesi che si prospettano nei tavoli tecnici».
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