di Massimiliano De Paola Ad inizio agosto ci eravamo lasciati con tanti buoni propositi per un’estate che ancora si doveva consumare appieno. Avvertivamo tutti la necessità di affrancarci, almeno per qualche settimana, dalla frenesia che spesso ci avvolge in questo nostro vivere quotidiano moderno. Agosto si sa, è tempo di sagre e di eventi all’aperto. Agosto è sinonimo di svago, di vacanze al mare o in montagna, tra i vicoli di ogni paese, in ricordo di antiche tradizioni tramandate nel tempo. Agosto è il mese in cui tanti, originari di queste terre, tornano per riabbracciare i propri cari e rivivere le tradizioni che richiamano le proprie radici. Quest’anno la pioggia di finanziamenti che la Regione Campania ha voluto destinare a 6 paesi del Vallo di Diano e ad altrettanti eventi culturali di rilevanza nazionale, ha innescato una serie incredibile di polemiche tra 2 territori divisi solo dalle montagne. Il Cilento da una parte, il Vallo di Diano dall’altra. Sono stati finanziati 6 progetti radicati nel Vallo di Diano rientranti nella sezione “Eventi di rilevanza nazionale ed internazionale”. “Negro 2016” di Pertosa ha ottenuto 99.994 euro, la rievocazione medievale “Alla Tavola della Principessa Costanza” di Teggiano 100.000 euro, la XX edizione di “Luci della Ribalta” a Padula 150.000 euro e l’evento dal titolo “Orchidee tutto l’anno” a Sassano 63.750 euro. Ad essere finanziati nella sezione “Iniziative promozionali sul territorio regionale”, invece, sono stati “Voci dal Sud” di Sant’Arsenio 50.000 euro e “Grotta briganti e cacio” di Monte San Giacomo 50.000 euro. Davvero un bel gruzzoletto! Ed è a seguito di ciò che l’assessore regionale al Turismo Corrado Matera, è stato accusato dal parroco di Camerota e direttore artistico del Meeting del mare Don Gianni Citro di finanziare “carnevali estivi” (così li ha definiti il parroco) del Vallo di Diano a dispetto di un evento, come il Meeting del mare, escluso dai finanziamenti per un vizio di forma. Non si è fatta attendere l’azione di endorsement dei sindaci del Vallo di Diano nei confronti di Don Gianni Citro. Solidarietà piena all’assessore Matera è stata espressa da tutti i sindaci del comprensorio valdianese. A Corrado Matera va riconosciuto un lavoro straordinario che sta facendo, senza risparmiarsi nei confronti di nessun territorio della Regione e questo gli fa onore. Intanto, sono centinaia le posizioni di grande solidarietà espresse da comuni cittadini nei confronti dell’assessore regionale e di censura nei confronti di quelle che sono state definite “irriguardose dichiarazioni” del parroco di Camerota. Questa vicenda ci ha accompagnato per quasi tutta l’estate, come di solito fanno le notizie di gossip. Poi la notte del 24 agosto è arrivato all’improvviso un terremoto in centro Italia che ci ha fatto tornare tutti seri. Le immagini televisive ci hanno fatto tornare in mente certi brutti ricordi. Borghi come i nostri sono stati sbriciolati. Dalle inquadrature dall’alto dell’elicottero, durante le trasmissioni televisive, sembrava di vedere Roscigno e Romagnano al Monte, 2 borghi abbandonati a noi vicini. Si tratta di insediamenti agro-pastorali e di piccoli centri di origine medioevale, nati a ridosso di roccaforti feudali o di antichi monasteri risalenti alla prima colonizzazione cristiana. Il gossip ha lasciato il posto allo sgomento. Anche il nostro territorio ha contribuito a dare un aiuto alle popolazioni colpite. Tutti hanno ben vivo il ricordo di quegli angeli che ci aiutarono a riprendere la vita dopo il terremoto dell’80, quando ancora non era nata la Protezione Civile che oggi tutto il mondo ci invidia. Già a distanza di 24 ore è iniziata la raccolta fondi e i nostri paesi si sono organizzati in fretta di concerto con la Protezione Civile regionale e nazionale. Alcuni nostri compaesani volontari sono partiti con cibo e beni di prima necessità raccolti per donarli alle popolazioni colpite dal sisma. Hanno allestito la tendostruttura del Vallo di Diano che servirà come mensa per sfollati e soccorritori nella frazione Faeta ad Arquata, uno dei paesi più colpiti dal sisma. In tutta Italia sono nate iniziative di raccolta fondi per alleviare le sofferenze dei sopravvissuti. Tutti si sono mobilitati. Ognuno ha dato quello che ha potuto. Ognuno ha risposto secondo le proprie possibilità e secondo la propria coscienza. Ci rimane il rammarico per le tante vite spezzate. Non sarà facile per chi è sopravvissuto e ha perso tutto, pure i propri cari, riprendere il cammino. Anche su questo aspetto le istituzioni dovranno fare la loro parte. Mi rimane un’ultima riflessione da fare a questo punto. A mio modo di vedere, dal terribile terremoto dell’Irpinia, tanti sono stati i passi avanti fatti dall’Italia. I 3.000 morti dell’80 non sono tornati in vita e quella storia non dovrà mai essere dimenticata, ma da quelle ceneri l’Italia ha costruito la base per la Protezione Civile che è nata nel ’92. E’ stato un enorme passo avanti per il nostro Paese. Purtroppo l’Italia è per il 70% a rischio sismico. Tutta la dorsale appenninica è a forte rischio sismico e il 50% delle Scuole Pubbliche e degli Ospedali purtroppo non sono ancora antisismici. Anche su questo l’Italia dovrebbe fare un passo avanti deciso per non piangere sempre morti. Oggi, è vero, i terremoti non si possono ancora prevedere, questo lo abbiamo capito, ma si conoscono scientificamente i territori a rischio e si sa con certezza che i terremoti in Italia si susseguono a distanza di 4 o 5 anni l’uno dall’altro. Ciò vuol dire che ci saranno altri terremoti e che si dovrà trovare il modo di ridurre al minimo il numero di morti. Il terremoto dell’Irpinia nell’80 di magnitudo 6,9 ha fatto circa 3.000 vittime, ma non c’era ancora la Protezione Civile. Ora la Protezione Civile c’è ed è efficiente, ma un terremoto di magnitudo 6,0, con un’intensità di molto inferiore a quello dell’Irpinia, ha sepolto lo stesso centinaia di vittime. Non ci sono abbastanza controlli sulla sicurezza delle nostre abitazioni. Non si dà il giusto peso alla prevenzione. Ricordo le parole di Sandro Pertini dopo il terremoto dell’80 che sono ancora valide ed attuali più che mai: “Il miglior modo di ricordare i morti è quello di pensare ai vivi”!
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