Di Giuseppe Di Spirito Esiste una sola palestra a Capaccio – Paestum.Noi della Polisportiva Basket Capaccio, da quasi un ventennio, avevamo la possibilità di sfruttarla per 3 giorni e mezzo a settimana. Era già poco per l’attività che svolgiamo. Infatti, oltre a portare avanti una prima squadra maschile ed una femminile, abbiamo la necessità di fare numerosi allenamenti sia con i bambini di minibasket, sia con i ragazzi e le ragazze per i vari campionati giovanili a cui partecipiamo. Adattandoci ad orari scomodi e minimi siamo andati avanti finora con sacrifici e guidati solo ed esclusivamente dalla passione. Dovrebbe iniziare una nuova stagione, ma parte con una bruttissima sorpresa, visto che *CHI DI DOVERE* ha pensato bene di ridurci ulteriormente gli orari, in particolare quelli serali. Per poter portare avanti la nostra attività, chi fa parte della prima squadra (gente che studia o lavora) dovrebbe cercare di fare allenamento in orari pomeridiani ancora più scomodi. Impossibile! Alternative? Trovare un campo di allenamento fuori Capaccio, spendendo soldi e facendo venire meno il senso di tutto… Ulteriore alternativa? Mollare tutto! Le decisioni riguardanti gli orari per la stagione 2016/2017 sono state prese per dare spazio a nuove società, principalmente di calcetto (e stiamo parlando di una palestra che non mi sembra affatto adatta ad un simile sport…), che portano in palestra giusto una prima squadra, con una decina di adulti… Per di più vengono assegnate anche 8 ore ad una nuova società di pallavolo, che va ad aggiungersi ad una già esistente e che parte con un’unica squadra senior. Insomma, noi che abbiamo mediamente una settantina di tesserati giovanili e minibasket all’anno (mi tengo stretto, in alcune stagioni il numero è stato nettamente più alto), ci vediamo ridotti gli spazi per poter fare allenamento. Il risultato è che per non dire di no a nessuno ci sono società che possono allenarsi in maniera perfetta in base alle proprie esigenze. Noi, invece, siamo costretti a ridurre drasticamente l’attività. Forse l’impatto immediato può valere più che altro per le squadre senior. Tra parentesi nelle ultime tre stagioni la femminile è sempre andata ai playoff, la maschile è approdata ai playoff per la prima volta l’anno scorso, sfiorando la promozione. Ma al di là dei risultati, se inizialmente possono essere penalizzate le prime squadre, è facile prevedere che a lungo andare gli incentivi saranno minori anche per le giovanili. Una palestra che dovrebbe essere momento di aggregazione e di crescita innanzitutto per i più piccoli e per i giovani, rischia di diventare luogo quasi esclusivamente per adulti. Invece di attirare i ragazzi dalla strada li costringiamo ad andar via? Questo è il rischio! Questo lo sciagurato risultato che possono portare certe scelte. E ci tengo a ricordare che diversi ragazzi cresciuti nei nostri settori giovanili, grazie alla nostra presenza in palestra, hanno potuto fare in tempi recenti importantissime esperienze in realtà ben più attrezzate e con una ricca tradizione cestistica (oltre che nella vicina Agropoli, anche a Siena, Cecina, Ostuni, Salerno). Abbiamo portato da sempre un numero incredibile di bambini e ragazzi in palestra. Alcuni di loro, oggi adulti, hanno fatto tutta la trafila delle giovanili e vorrebbero continuare con la prima squadra, ma tutto sta diventando incredibilmente e inconcepibilmente difficile. Forse oggi impossibile! Bisogna rendersi conto che finchè le strutture a disposizione restano quelle che sono (in questo caso QUELLA che è) bisogna scontentare qualcuno. E’ assurdo che oggi viene scontentato solo chi ha dato importanza al fattore sociale dello sport e che ha dato sempre un occhio di riguardo ai giovani e ai bambini. Non si vuole dire di no? Si metta tra le priorità politiche un INCREMENTO del NUMERO delle STRUTTURE disponibili per lo SPORT al coperto e che questo avvenga in tempi brevi! Non solo verrebbero meno certe difficoltà ad accontentare tutti, ma si darebbe una maggiore possibilità, innanzitutto ai più giovani, di crescere in modo sano e in ambienti sani. Utopia pensare che oggigiorno in politica si faccia attenzione a queste cose? Insomma, alla fine dei conti, con i nuovi orari assegnati, ci sono società che possono lavorare assolutamente alla perfezione per le loro esigenze ed altre che devono giocoforza ridimensionarsi, adattarsi, forse allontanarsi, fare ancora più sacrifici di quanti ne sono stati fatti in passato… Come diceva qualcuno “gli animali sono tutti uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”. Spero vivamente che questo mio sfogo non rimanga isolato, ma sia seguito da chiunque in quella palestra ha potuto vivere momenti indimenticabili grazie alla pallacanestro e da chiunque pensi, come me, che sia un’ingiustizia (per usare un eufemismo) assurda quella che si sta perpetrando.
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