Il Piano d’Azione Nazionale per la conservazione del lupo (Canis lupus italicus) contiene una serie di raccomandazioni, e tra questa un tema fondamentale è rappresentato dal monitoraggio della diffusione e della consistenza delle popolazioni di lupo nel territorio nazionale. In questo contesto assume un ruolo importante conoscere lo status della specie sull’Appennino. Sebbene esista una buona conoscenza dello status della specie in molte aree protette, questa condizione non è purtroppo comune all’intero sistema di parchi appenninici e in quelli meridionali le carenze sono anche maggiori. Carenze e limiti che riguardano anche gran parte della Rete ecologica nazionale (aree protette, siti della rete Natura 2000, corridoi ecologici, etc…) oltre che le aree pre-appenniniche o comunque quelle in relazione con esso. Punto fondamentale di questo progetto è il ruolo che assumono le aree protette per realizzare e condividere approcci gestionali uniformi e omogenei, dopo aver attuato metodi di monitoraggio standardizzati tra le diverse aree protette valutandone efficienza ed efficacia. Allo stato attuale delle conoscenze, inoltre, è risultato indispensabile un approfondimento circa la distribuzione, la consistenza e le dinamiche delle popolazioni di lupo, l’impatto esercitato sulle attività dell’uomo e l’efficacia delle misure di prevenzione, attraverso una comune definizione dei metodi di indagine, delle priorità di azione e modalità di intervento tra i diversi Parchi. In seguito alla Direttiva Ministeriale, i Parchi nazionali hanno creato dei partenariati con 9 azioni di sistema per i 4 ambiti ecoregionali e una serie di azioni di sistema trasversali a diversi ambiti ecoregionali. Il progetto “Convivere con il Lupo, conoscere per preservare: misure coordinate per la protezione del Lupo” è un’azione di sistema trasversale in ambiti ecoregionali differenti che coinvolge i Parchi nazionali del Pollino, Cilento, Aspromonte, Appennino Lucano– Val d’Agri — Lagonegrese, Gargano.
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