di Dibbì Il prossimo 5 agosto, a partire dalle ore 21, sul lungomare di Capitello d’Ispani, si svolgerà la quinta edizione del “Festival Gastronomico … con Gusto!”. Ad organizzarlo l’associazione “Il Gusto del Cilento a Regola d’Arte” e la Pro-Loco di Ispani con la collaborazione del Ristorante L’Uorto di Policastro. Presenteranno l’evento la dinamica giornalista Francesca Pellegrino e Giampaolo Trombetti. L’ospite della serata sarà Salvatore Esposito, il Genny Savastano di Gomorra. Durante la manifestazione chef provenienti da diverse località campane e non si sfideranno con piatti della dieta mediterranea, tema conduttore dell’evento gastronomico. I protagonisti delle ricette saranno la melanzana e il pesce azzurro, con gli chef che utilizzeranno esclusivamente prodotti a km zero. Gli chef in gara saranno: Pietro Benincasa, Mario Massa, Salvatore Califano e Pino Mannarino coordinati dagli chef Gerardo Parente, Nando Melileo e Antonio Paolino. Durante la serata gli spettatori troveranno stand gastronomici dove potranno assaggiare prelibatezze del luogo; inoltre sarà allestito uno stand di pasticceria dove il noto maestro di pasticceria siciliana Giuseppe Triolo mostrerà l’arte del cannolo siciliano, facendo degustare ai presenti questa celebre prelibatezza siciliana. Poi ci saranno le esibizioni del gruppo Tammorrasia, Tino Fimiani e Gaia Greco. Io ci sono stato lo scorso anno, ci ritornerò il 5 agosto. Dibbì Nella foto: particolare dell’edizione 2015
Trending
- Commiato a Angelo Maria Carrozza, l’Imprenditore dalle grandi visioni aziendali
- “Scuola Futura”, promuove formazione didattica innovativa e coinvolge le comunità scolastiche sulle sfide del PNRR
- Nella preghiera nessuna pretesa
- Valditara esorta al buon uso del cellulare e all’orientamento scolastico qualitativo
- Premio “L’Identità del Cilento”: pubblicato il bando della Seconda Edizione del Concorso
- Galzerano porta il Cilento alla fiera del libro di Francoforte
- Da Piaggine a Capaccio Paestum c’è un “mare” di migrazioni
- Scuola, stabilizzazione dei docenti precari storici. Urge il doppio canale