di Diodato Buonora Uno dei posti più belli del Cilento di mare è senza dubbio Marina di Camerota. Siamo a pochi km dalla più celebre Palinuro. Questa località è il centro più popoloso (3.500 abitanti) del comune di Camerota. Leggendo su Wikipedia la storia del posto, scopro che nel 1848, Ferdinando II di Borbone firma il decreto che stabilisce che l’aggregato di case lungo il litorale di Camerota prende il nome di Marina di Camerota. Nel 19° secolo ed agli inizi del 20° secolo, Marina di Camerota ha subito il fenomeno dell’emigrazione e in particolar modo verso il Sudamerica e il Venezuela. Per gli ottimi rapporti intrattenuti con questi posti, di fronte al porto in una piazza del centro, è stata eretta una statua del “Libertador” venezuelano Simón Bolívar, al quale sono dedicati la via principale del paese e uno dei due cinema locali. Il turismo a Marina di Camerota è dovuto soprattutto per la qualità delle acque e per il contesto naturale. Peccato che in questa località il turismo duri solo pochissime settimane. Probabilmente, per questo motivo non ci sono molte strutture ricettive e ristorative degne di nota e di conseguenza il turismo non è di grande qualità. Posti del genere gestiti in modo appropriato potrebbero essere un forte attrattore per l’economia locale. La località, per le sue bellezze, non ha nulla da invidiare a tutti i paesini della Costiera Amalfitana. Mi viene da pensare quel detto che dice: “Gesù Cristo da il pane a chi non ha i denti”. Tornando a noi, e di conseguenza al gusto, sono stato a Marina di Camerota per gustare la cucina di uno dei locali che in questo periodo sta facendo molto parlare di sé per la qualità della sua cucina di mare. Parlo della “Taverna del Mozzo” del giovane Davide Mea. Diverse riviste, blog e siti gastronomici hanno citato e raccomandato il posto come uno dei migliori del Cilento. Così, un giorno di questo afoso luglio mi sono avviato verso questa meta gastronomica. Per arrivarci, comodamente, da Paestum s’impiega poco più di un’ora. Anche se in piena estate, non abbiamo avuto nessuna difficoltà a parcheggiare nei pressi del locale. Siamo sul lungomare, non molto distante dal porto. Il locale affaccia sulla strada, sull’insegna in alto troviamo scritto “Cuopperia e panuozzi”, sul lato sinistro “Taverna del Mozzo” e sul lato destro leggiamo “Ristorante Marinaro”. Poi, una lavagnetta indica le specialità del giorno. L’interno è piccolo, condizionato, ben arredato e piacevole. C’è una vetrina con esposto dell’ottimo pescato freschissimo e locale. Nonostante il caldo abbiamo preferito sederci sulla terrazza esterna. Anche per me, che sono nato a 100 metri dal mare, mangiare e vedere le acque azzurre è sempre un’emozione particolare. Abbiamo dato un’occhiata al menu e la nostra scelta, come antipasto, è caduta su “Per Conoscerci …”. Dopo il benvenuto “Sgombro marinato su alghe di mare”, in un unico piatto ci hanno servito 5 cosette sfiziose: la “Tartare di tonno”, le “Alici ripiene con ricotta di bufala su coulis di pomodoro e peperoni”, il “Mantecato di merluzzo con chips di maracucciata”, la “Zuppetta di seppia” e “Pane, burro e alici di menaica”. Tutte “cosette” che ci hanno fatto assaporare e apprezzare la freschezza dei prodotti, la qualità e la felice mano di Davide. A seguire abbiamo preso i paccheri con il coccio. Niente da dire. Ottimi e gustosi. Il caldo ci ha fatto smettere qua, ma in un prossimo futuro, magari con una temperatura più mite, ritorneremo. Da bere, la carta dei vini è varia e assortita con prodotti ben selezionati, tenendo lontani i vini che hanno poco da raccontare. Noi ci siamo permessi, eccezionalmente, solo un calice di Valmezzana, l’ottimo Fiano Cilento Dop di Albamarina, l’azienda del bravo Mario Notaroberto. Se vi trovate da queste parti, Davide merita una visita. Costo 30-35 euro, vini a parte. La Taverna del Mozzo, Lungomare Trieste 95 – 84059 Marina di Camerota (SA). Tel. 0974.932774. Nella foto: Davide Mea
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