di Diodato Buonora Quando si parla di Cilento a tavola, viene spontaneo pensare alla Dieta Mediterranea, ad Ancel Keys, al nostro pescato, al nostro olio extravergine d’oliva, ai nostri prodotti naturali e salutari e alle antiche tradizioni gastronomiche che ancora ci accompagnano quotidianamente. Invece, quando vogliamo parlare di ristorazione cilentana, senza volerlo non riusciamo ad esprimerci e per un attimo il nostro cervello si annebbia. Obiettivamente non abbiamo una grande ristorazione. Da Agropoli a Sapri dobbiamo essere esperti e concentrarci in modo approfondito per selezionare una decina di locali degni di nota. Cioè quei ristoranti che per andarci vale la pena anche affrontare 50/60 km, nonostante il caldo e le strade che diventano sempre di più disastrate e affollate. Personalmente non ho problemi a muovermi per un locale del genere. Uno di questi è senza dubbio la locanda “Le Tre Sorelle” di Casal Velino. Da quando è nata, circa 10 anni fa, è sempre stata un’interessante meta gastronomica che ha puntato decisamente sulla qualità. Il locale è anche “chiocciolato”, cioè, vuol dire che ha ricevuto la “Chiocciola” da Slow Food sulla guida Osterie d’Italia, riconoscimento che in Italia, nel 2016, è stato attribuito unicamente a 250 osterie di cui 22 in Campania. I ristoranti selezionati su questa guida sono quelli che si distinguono per la qualità al giusto prezzo. Noi, in due, ci siamo stati un sabato a pranzo di questo caldo inizio luglio. Difatti, durante tutta l’estate, il locale è aperto tutte le sere e a pranzo unicamente il sabato e la domenica. Per arrivarci, bisogna salire a Casal Velino Capoluogo, siamo ad un’altitudine di poco meno di 200 m. La nostra meta la troviamo, sulla sinistra, all’inizio del paese. Il posto è immerso nel verde e gode di una vista meravigliosa che si affaccia da un lato sul centro del paese, dall’altro sull’azzurro del nostro mare e, nel mezzo, tanti alberi d’ulivo che sono oramai il simbolo del nostro territorio, grazie all’olio di grande qualità che viene prodotto. Il ristorante è una graziosa struttura, fatta veramente bene, in pietra naturale cilentana. All’interno un arredo rustico-elegante molto curato nei minimi particolari. Per chi lo desidera è disponibile anche una bella terrazza esterna, sicuramente più adatta la sera. Noi abbiamo preferito un tavolo all’interno, ben arieggiato, che per un paio d’ore ci ha fatto dimenticare il grande caldo che c’era nelle zone marine. A riceverci abbiamo trovato Pasquale, un cameriere “pulito” dal sorriso spontaneo. Per “pulito” intendo ben vestito, rasato e con i capelli in ordine. Cose che apprezzo e che trovo sempre più raramente. Ci porta il menu con le proposte del giorno. Originale e particolare perché è scritto a penna che, secondo me, è una cosa molto positiva. Siccome alle “Tre Sorelle” offrono una cucina basata unicamente sul pescato locale, devono cambiare e modificare il menu quasi quotidianamente. Da sempre mi danno da pensare quei locali che offrono una lista lunga che perennemente non cambia, estate o inverno offrono esattamente le stesse portate. È un segno evidente di utilizzo di prodotti standardizzati che costano poco e, logicamente, valgono poco. Tornando a noi, nel frattempo che leggiamo il menu arriva la signora Franca Feola, la titolare, che ci saluta e ci da qualche consiglio. Per la cronaca e per quello che raccontano le riviste del settore, la signora Franca gestisce la locanda “Le Tre Sorelle” con impegno e passione. Si può dire che è una sua creatura. La troviamo ovunque in prima fila: in cucina e in pasticceria (è sempre in aggiornamento con i corsi dell’Associazione Cuochi Costa del Cilento e non solo) e in sala (ha frequentato e superato i 3 livelli dei corsi per sommelier). All’inizio ci è stato servito un piccolo benvenuto con spumante di qualità. Poi, come antipasto abbiamo scelto 2 portate e ce le siamo divise. La prima è stata la “pizza fritta con pomodoro corbarino e alici di menaica” che nella sua semplicità è stato superlativo grazie all’ottima qualità della materia prima. Il pomodoro aveva il sapore di … pomodoro, quello vero, quello che ci ricorda la nostra infanzia quando ogni cosa aveva il suo sapore. Il secondo antipasto, “Patata schiacciata con gamberetti agli agrumi e sablè di acciughe” è stato molto gradito per l’idea e per la freschezza dei gamberetti crudi. Come primo piatto, abbiamo preso entrambi la stessa cosa: “Ziti con genovese di tonno”, da manuale la cottura della pasta ed è piaciuto per il buon sapore arricchito, oltre che dal tonno fresco, anche dalla buona cipolla di Vatolla. Due anche i secondi che abbiamo diviso: “Tonno in crosta di pistacchi con insalatina di sedano e melone” e “Fritto di alici e triglie”. Che dire. Tutto superlativo: il gusto, la freschezza, la vista, la giusta quantità. Abbiamo chiuso in dolcezza con l’ottimo “Cannolo cilentano con ricotta e pera”. Prima di scrivere questa pagina ho dato un’occhiata alle recensioni in rete. Una recente ha scritto: “Ho mangiato meglio qui che in ristoranti stellati!”, mentre un’altra ha affermato: “Un luogo magnifico con una cucina che non si dimentica…”. Sono d’accordo con entrambi. Come vino, da una lista ricca e assortita, abbiamo lasciato stare i cilentani e la nostra scelta è caduta su un vino cileno, l’ottimo “Chardonnay 2015 Riserva Haras de Pirque”, fresco, profumato e estivo che ha piacevolmente accompagnato la nostra parentesi casalvelinese. Brava signora Franca. Noi siamo stati bene e sicuramente ritorneremo. Prezzo 35/40 euro, vini a parte. Nella foto: Franca Feola Ristorante Locanda Le Tre Sorelle, Via Roma 48 – 84040 Casal Velino (SA) – Tel. 0974.902024 – Sito web: www.locandaletresorelle.it
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