di Fornace Falcone Inaugurazione delle mostre del Maestro Sergio Fermariello e del Maestro Vincenzo Rusciano, venerdì 8 luglio 2016 dalle ore 18.00 in poi. Grandi autori nei luoghi di Vassallo per portare un messaggio di pace: i giganti del sogno di Fermariello e la zattera della salvezza di Rusciano. Due cactus “piantati” tra gli ulivi dell’isolotto artificiale del porto di Acciaroli. Sulle piante spinose sono innestate ruote di vecchie biciclette deformate; le pale, protese verso il cielo nello sforzo di liberarsi dalla prigionia della terra, si trasformano, in una drammatica metamorfosi, in maschere tragiche che rimandano all’”Urlo” di Munch. Ancora una volta Sergio Fermariello ci offre, con le sue installazioni antropomorfe, lo spettacolo delle nostre angosce esistenziali in un mondo che ha perso valori e identità, che non hanno più memoria ne senso, incapace di dialogo e di ascolto, privo ormai di sogni e speranze. Un mondo vuoto dove il tempo è scandito dal ritmo frenetico di immagini e notizie che guardiamo scorrere veloci sul web, in tv, senza provare empatia, commozione, partecipazione. Lui, con quelle facce sformate, con quegli arti imperfetti ci invita a riflettere sulla nostra esistenza, ci lancia una chiave, una bussola: ritrovare noi stessi nell’eco delle parole mute dei nostri antenati. “Sono qui davanti ai nostri occhi – dice – hanno fatto un viaggio da un altro mondo attraversando strade tortuose, i loro pensieri ci arrivano deviati balbettano con i loro discorsi come i legislatori Mosè e Solone, toccati dalla grazia infinito dal Dio. Ce li trasmettono frammentati, apparentemente senza logica. Sta a noi appropriarcene, assimilare quella cellula di storia sospesa, moltiplicarla, generare altre particelle, ricreare un cosmo dove la memoria contiene in se il futuro.” L’artista napoletano scoperta e lanciato dal grande Lucio Amelio, un medagliere di mostre nelle principali sedi culturali internazionali, inaugura con i suoi totem di ferro che ha battezzato “guardiano del sogno” la seconda edizione del Porto d’Arte Contemporanea. A firmarla, a pensarla e a idearla è il manager dell’arte Valerio Falcone con il matronato della Fondazione DonnaRegina di Napoli MADRE e del supporto della Fondazione PLART. Ancora una volta complice il Comune di Pollica che ha sposato il progetto, il primo in Europa, e che testardamente lo sostiene. A partecipare al progetto, chiamati da Valerio Falcone, i più grandi artisti di fame planetaria. Questi ultimi credono nel sogno di questo porto d’arte contemporanea aperto ai linguaggi della contemporaneità, alla bellezza del come Venere nasce dalle acque. Il mare è la linfa, l’orizzonte è l’utopia dell’infinito, il vento che arriva dall’Africa sussurra di pace, di accoglienza, di un’unica comunità migrante sulle sponde del Mediterraneo. Lo scorso anno ad inaugurare il PAC Porto d’Arte Contemporanea hanno aderito al progetto Riccardo Dalisi, Lello Lopez ed Angelomichele Risi. Oggi accorrono Sergio Fermariello e Vincenzo Rusciano mentre Mimmo Paladino e Mimmo Jodice confermano che l’anno prossimo saranno presenti. C’è fermento. L’8 luglio ci sarà, al tramonto la doppia inaugurazione: quella di Fermariello sul porto di Acciaroli alle ore 18 e quella di Rusciano al Castello dei Principi Capano a Pollica alle ore 20. Un maestro e un giovane che sempre più sta suscitando interesse della critica e scuote le coscienze con le sue opere di impegno civile. DNA partenopeo, Rusciano, con la sua grande zattera realizzata in materiale bituminoso traghetta la storia, vuole offrire un mezzo estremo di salvataggio nell’ignoto del presente. “E’ un’epoca particolare questa – sottolinea – in cui si ha testimonianza di continui passaggi da una sponda all’altra di popolazioni che abbandonano le loro terre le loro culture, per andare non si sa nemmeno dove. La mia zattera racconta l’emergenza, ma vuole dare anche l’idea di approdo”. E l’approdo possibile è proprio il PAC Porto d’Arte Contemporanea, questo porto dell’arte che offre riparo allo spirito e si fa resistenza di riesistenza.
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