di Massimiliano De Paola Ho provato a fare un parallelo tra il calcio e l’economia locale e nazionale, e ci ho visto tante similitudini, tanti punti di contatto. Spesso mi diverto e mi appassiono a mettere a confronto settori apparentemente molto diversi tra loro, ma in realtà accomunati sotto tanti aspetti. A me piace tantissimo il calcio, sono uno di quei 60milioni di commissari tecnici che in questi giorni trovate in giro per strada o in qualche locale o magari a condividere con voi mare e spiaggia sotto l’ombrellone. Sono uno di quelli a cui piace immedesimarsi nel ct della Nazionale, cercando di fare la migliore formazione con il materiale disponibile, provando a non trascurare nessun dettaglio pur di raggiungere l’obiettivo della vittoria. Sono uno di quelli che s’immedesimano talmente tanto da anticipare le sostituzioni tecnico-tattiche qualche attimo prima che le faccia il Mister. Secondo me lo sport, vissuto in maniera sana, riesce ad elargirci innumerevoli lezioni di vita – valide anche per il mondo del lavoro. Proprio qualche giorno fa, a me è capitato di ricevere una telefonata con la richiesta di rinvio di un appuntamento di lavoro già fissato che cadeva durante l’orario della partita della nostra Nazionale. Sono certo che qualcosa del genere sia capitato anche a voi in questi giorni! Quando gioca la Nazionale l’Italia si ferma! Che gioca la Nazionale te ne accorgi dal fatto che in quel lasso di tempo trovi tutte le strade deserte, come se ci fosse il coprifuoco. Che vince la Nazionale lo deduci dal fatto che quelle strade deserte diventano all’improvviso una bolgia col fragore di clacson in festa. E’ l’emblema di quanto il calcio possa influire sulla vita degli italiani, sul buonumore e sul PIL. E’ come fermarsi per un turno di riposo, una sorta di ponte di qualche ora dal lavoro, condiviso da una moltitudine di persone. Un ponte che serve per vivere delle emozioni, per rigenerarsi e tornare al lavoro più freschi e motivati, con la speranza di condividere anche gioie e vittorie. Girovagando lungo i paesi del Vallo di Diano per motivi di lavoro o anche di svago, dal 10 giugno scorso (giorno d’inizio degli Europei), ho visto tante bandiere appese sui balconi: rappresentano la voglia e la speranza di rialzarci che abbiamo. Negli ultimi anni abbiamo dovuto prendere atto che in poco tempo è davvero cambiato il mondo, e non sempre in meglio. Come nazione stiamo attraversando un periodo abbastanza lungo di ridimensionamento rispetto a quelle che erano le aspettative e le ambizioni di inizio millennio e nelle nostre aree interne questo ridimensionamento sembra ancora più accentuato. Trionfa il gioco all’italiana (e non è solo calcio). Questa Nazionale ci assomiglia parecchio! Ci assomiglia dal punto di vista caratteriale. Ha pochi talenti ma ha cuore, ha un grande carattere ed è compatta, c’è aiuto reciproco tra compagni, nessuno si risparmia. E’ quello che accade anche dalle nostre parti, dove non ci sono grandissimi talenti né a livello politico né a livello imprenditoriale (che nessuno si offenda!), ma si cerca di sopperire a questa mancanza remando tutti insieme dalla stessa parte con sacrificio e dedizione o almeno ci si prova. Questa Nazionale ci assomiglia perché, pur non avendo grandi individualità, riesce ad essere più squadra delle altre e vince soffrendo, lottando, dando l’anima. Ci assomiglia perché anche noi cittadini abbiamo imparato ad usare queste armi per vincere nella vita di tutti i giorni ed essere competitivi sul lavoro. Il calcio, la nostra Nazionale in queste giornate francesi e in generale tutti gli sport, ci insegnano che fare un gioco di squadra aiuta a vincere e vincere aiutandosi reciprocamente è ancora più bello e gratificante. Il mondo imprenditoriale dovrebbe prendere esempio dalla metafora sul calcio quando si parla del “gioco all’italiana”. Spesso all’estero prima ci criticano e poi ci copiano. Il “gioco all’italiana” non è solo difesa e contropiede, quello ce lo possono pure copiare. Il “gioco all’italiana” è cuore, sacrificio, sofferenza, amore, passione, studio dei particolari. Sono queste le caratteristiche che ci fanno trionfare e queste appartengono quasi esclusivamente al nostro dna e son difficili da copiare. Non mi resta che fare un immenso in bocca al lupo all’Italia per il buon esito di questi Europei e un in bocca al lupo anche a noi, cittadini, lavoratori dipendenti e imprenditori. Ne abbiamo tutti bisogno! Vogliamo tutti che trionfi il “gioco all’italiana” (e non solo nel calcio)!
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