Di Gina Chiacchiaro Lo scorso 6 maggio, in occasione del Solenne Pontificale, celebrato da più di 50 sacerdoti delle diocesi salernitane, che si è tenuto nel Duomo di Salerno, è stata consegnata la riproduzione della lapide (parte della pietra tombale di San Matteo). L’originale si trova nella cappella “Ad Duo Flumina” di Casal Velino, risale al 18° secolo e racconta il “viaggio” delle spoglie di San Matteo dal luogo del martirio in Etiopia fino alla deposizione nella Cattedrale di Salerno. Un gesto fortemente significativo perchè suggella l’asse Casal Velino – Salerno, e il relativo itinerario religioso che ne è conseguito, per la venerazione del Santo patrono della nostra città. Hanno partecipato all’evento Alfonso Grieco, presidente del gruppo di preghiera “I Fedeli di San Matteo” e fautore dell’iniziativa e il sindaco di Casal Velino, Silvia Pisapia. Il presidente dei “Fedeli di San Matteo ha ringraziato la diocesi di Salerno, nella persona dell’arcivescovo Luigi Moretti e il cappellano del Duomo Michele Pecoraro che gli hanno dato l’onore, come unico laico, di portare in processione la reliquia di San Matteo, il cancelliere della Curia Don Pietro Sacco che ha concelebrato il Solenne Pontificale e tutti i parroci della diocesi di Salerno. Il braccio del santo è la reliquia che il re normanno Roberto il Giuscardo portava in battaglia attaccata alla sua cintura. Dopo 1062 anni dall’arrivo delle spoglie del Santo a Salerno, la consegna della lapide della cappella “Ad Duo Flumina”, dove il corpo ha dimorato per quasi 500 anni, consentirà a chiunque visiti il Duomo di conoscere tutta la storia della traslazione del corpo di San Matteo, e chissà di portarlo anche a Casal Velino. Il gruppo di preghiera “I Fedeli di San Matteo” si dice fiducioso e ottimista di poter portare sulle nostre coste turisti pellegrini. San Matteo e la storia: della cappella, delle reliquie Nel 2012 fu restaurata la cappella “Ad Duo flumina” di Casal Velino ad opera di alcuni fedeli che costituirono il gruppo di preghiera, “I Fedeli di San Matteo” con Alfonso Grieco presidente. Tutto ciò ha permesso la conoscenza della suggestiva storia dei luoghi di deposizione del Santo. A tenere a battesimo la riapertura al culto della cappella fu il cardinale Renato R. Martini che benedisse anche il progetto dell’itinerario religioso “Il Cammino di San Matteo”, col contributo del vescovo di Vallo della Lucania, Ciro Miniero e del parroco, don Pietro Sacco. La lapide, che è possibile visionare in originale nella cappella, era una parte della pietra tombale rinvenuta dal monaco Attanasio a Velia, prima destinazione delle spoglie del Santo ove giunse intorno al V secolo dall’Etipia. Fu poi posto a Casal Velino, secondo luogo di deposizione del corpo, ed infine a Salerno, nella chiesa Santa Madre di Dio, ad opera del principe longobardo Gisulfo. Lì, però, venne dimenticato e solo più tardi, nell’anno 1000, per opera del duca normanno Roberto il Guiscardo, per dare una degna dimora alle sue spoglie, fu eretta la Cattedrale di Salerno, dedicata al Santo. La consacrazione ufficiale avvenne nel 1084 ad opera del papa Gregorio VII.
Trending
- Scuola, 267 milioni per tutor e orientatori
- Vallo della Lucania, Teatro “Leo de Berardinis”: “Il calamaro gigante” con una straordinaria Angela Finocchiaro
- “Fiumi, Briganti e Montagne”: Il Salernitano tra storie e storia, coraggio, mistero e resilienza
- Orientamento scolastico, Valditara scrive ai genitori
- Un Re venuto a servire
- Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati chiede al MIM di garantire i diritti dei docenti precari: presentata diffida formale
- OMEOPATIA E DOLORE AI DENTINI DEI LATTANTI
- Scuola: emendamenti ANIEF alla Manovra Finanziaria 2025