VALLO DELLA LUCANIA. “Strade chiuse e piazze inutili sulla costa dei soldi buttati”. Questo il titolo di un lungo reportage di Antonello Caporale sul Cilento ed in particolare sulla situazione della viabilità, pubblicato sull’edizione odierna de “Il Fatto Quotidiano”. La stagione estiva è ormai iniziata e ancora un volta il territorio è costretto a fare i conti con una viabilità colabrodo e con una serie di disagi che stanno causando problemi non solo ai cittadini ma anche ai turisti che iniziano ad affollare le aree costiere. “L’anno scorso furono fortunati ed ebbero la strada aperta duranteil weekend – si legge nell’articolo – Non fu un atto di riguardo per i residenti quanto per i vacanzieri. Sembrò brutto che per raggiungere il mare dovessero inoltrarsi sulla montagna. Per una questione di coerenza e di rispetto verso i turisti, si scelse il supremo atto d’eroismo: aprire una sola corsia tra il venerdì e il lunedì in modo che il transito, seppur lento, non causasse ulteriori disagi al ponte affaticato provocandone il collasso. Quest’anno, ed è la terza estate, forse non ce la si fa ad avere la strada, che è poi l’unica strada che c’è”. Problema? “Mancano i soldi, anzi no. I soldi ci sono, ben quaranta milioni di euro, ma mancava il progetto che tenesse unito il Cilento al resto d’Italia. Ora finalmente, dopo tre anni di studi approfonditissimi, c’è il piano esecutivo. Se tutto filerà liscio il cantiere che dovrebbe sanare il pilone che sprofonda a sud di Agropoli e la frana che devasta poco prima il manto stradale sarà cosa fatta per il prossimo anno. Al massimo nel 2017 il Cilento avrà una strada, gli italiani una meta in più e una via di fuga verso il mare. Serve tempo però, e cautela” Ma i problemi della viabilità cilentana sono molteplici e non riguardano solo solo la Sp430: “Pisciotta, una delle perle del Tirreno, paese che sembra di cartapesta tanto è fragile e prezioso, con ulivi centenari che calano fino sugli scogli – scrive il quotidiano – è irraggiungibile da nord. Solo i carabinieri e ivigili del fuoco possono transitare. Certo, la frana è del 1989, ma anche qui sono stati fatti studi meticolosi, e progetti, e varianti. Non mancavano i soldi, però. In effetti la Campania è veramente una terra felix”. “Negli scorsi mesi – si legge ancora – dal cielo sono piovutiì due miliardi e mezzo di euro. Regalo del governatore uscente Caldoro che ha deciso di imbottire di denaro fresco le tasche dei suoi amministratori e aprire, in una volta sola, più di mille cantieri. “Un grandioso fuoco di artificio – denuncia il giornalista – opere dell’ingegno di straziante fattura, finanziamenti a pioggia, veramente per tutti. Ospedali, scuole, campi da calcetto, da calcio, da pallavolo. Centri sanitari, socio sanitari, comunitari, zonali, rupestri, campestri, metropolitani”. Tra i fondi stanziati anche quelli per il rifacimento del centro di Vallo della Lucania: quattro milioni di euro “Prendere o lasciare? Servivano quei lavori?”, sono questi gli interrogativi riportati nell’articolo. E mentre le strade franano il Cilento ha una nuova piazza. “Sono contento e mi sono complimentato con l’autore dell’articolo – ha commentato l’ex assessore di Vallo della Lucania Pietro Miraldi – io sono stato sfiduciato perchè contrario ai lavori della piazza,ma soprattutto perchè spendere una cifra così esosa in questo periodo è da folli, e ne sono sempre più convinto.Ora credo che siamo giunti al termine dei lavori,ma nessun cittadino e nessun commerciante è a conoscenza del nuovo assetto viario.Ci sveglieremo una mattina e troveremo l’opera d’arte vivente a darci indicazioni sul traffico”. “A proposito dell’opera d’arte,poi mi è giunta voce che un artista vallese era arrivato ex equo con il vincitore,poi chissà…”, conclude.
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