di Antonio Pecoraro I resti del Santuario di Santa Venere si trovano nell’area appena dietro lo stabilimento dell’ex Cirio a Paestum, uno stabilimento dismesso circa trenta anni fa. Chissà perché quella fabbrica di trasformazione del pomodoro fu costruita su quel terreno, forse agli inizi del novecento non si era ancora a conoscenza di quelle vestigia così importanti. O forse non si dava molta importanza in quell’epoca a quel micro – sito archeologico al fianco dei maestosi templi. Comunque nel 2005 ci furono i primi lavori di pulizia e di bonifica dell’area che si trova proprio a ridosso del fiume Salso che costeggia i templi dalla parte di sud est della cinta muraria. In questa settimana sono iniziati i lavori di ripristino e manutenzione da parte dell’amministrazione comunale, sotto la supervisione della Soprintendenza, per la riqualificazione del micro sito archeologico fuori le mura. Un passo importante per riprogettare un nuovo itinerario per turisti e scolaresche che in questo periodo, e fino a settembre inoltrato, accorrono numerosi a visitare l’antica città. Le rovine di quell’antico luogo di culto erano infatti ricoperte di rovi ed erbacce, ed immondizia varia, pulendo la superfice sono venuti alla luce alcune colonne del portico, l’oikos (la casa, l’ambiente), una cisterna ed alcune piscine: un luogo caduto nel dimenticatoio che dovrà essere rivalorizzato e pubblicizzato al più presto. Nel 273 d.C. i romani denominarono Paestum l’antica città Poseidonia fondata dai greci, la Venere del Santuario era simile alla Venere Troiana progenitrice di tutti i latini e rimase un luogo di culto per molti secoli. Ora speriamo che verrà ripristinato, e che parta a pieno regime, anche il nuovo parcheggio che è prospicente al micro-sito nell’area ex Cirio, oggetto di vandalismo da parte di ladri, imbecilli ed incivili.
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