Roscigno. Orti, raccolti e alberi da frutto distrutti: questa volta “colpevoli” non sono i cinghiali, bensì i cervi, la nuova minaccia degli agricoltori. Si cibano di germogli, frutti, gemme, foraggiere e il loro morso non consente la riproduzione delle piante. Le zone maggiormente colpite e devastate sono state tra Laurino, Roscigno, le campagne lungo il fiume Ripiti, Felitto e la zona alta di Aquara. “Cinghiali, cervi e cornacchie possono abitare il demanio pubblico, non le terre dei cittadini- spiega il Presidente dell’associazione “I Briganti del Parco”, Marcello Di Manna – Noi continuiamo con la nostra battaglia per la riperimetrazione del Parco. Raccoglieremo le 5.000 firme che ci servono per tutelare i nostri diritti”.
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