di Bartolo Scandizzo Alla fine saranno tutti scontenti della situazione che si è creata in seno all’amministrazione comunale di Capaccio Paestum! Sarà scontento il sindaco Italo Voza, che non riuscirà a formare una squadra in grado di soddisfare tutte le componenti della sua maggioranza. Sarà scontento Nicola Ragni che pensava di aver scelto il profilo giusto per il suo impegno politico. infatti si era ritagliato il ruolo più congeniale alle sue caratteristica di uomo del fare e di profondo conoscitore della macchina comunale capaccese. Saranno scontenti gli altri componenti della giunta, alcuni di recente nomina che, pur essendo sicuri di aver dato il massimo per la realizzazione del programma, per altro sempre concordato con il il sindaco, oggi si trovano posti sull’altare sacrificale della politica dello “spariglio”. Saranno scontenti i consiglieri di maggioranza, quelli che hanno in mano il potere di mandare a casa il sindaco e loro stessi, perché dopo aver tirato la pietra non potranno più nascondere le vere intenzioni che li hanno indotti ad accendere la miccia che rischia di far esplodere la poltrona di Voza. Saranno scontenti anche i consiglieri di opposizione che facendo il loro lavoro di controllori del potere si troveranno orfani dell’oggetto del contendere e dovranno organizzarsi per poter competere in una prossima campagna elettorale qualora dovesse dimettersi il sindaco. Saranno scontenti i cittadini che vorrebbero vedere, finalmente, un’amministrazione arrivare alla fine del mandato per poterla giudicare sulle cose fatte e sulla parte del programma che non è stato realizzato. Saranno scontenti tutti quelli che ritengono importantissimo l’arrivo del nuovo direttore del sito archeologico che ha già chiesto il massimo della collaborazione con l’amministrazione e tutte le componenti sociali, economiche della Città di Capaccio Paestum. Al contrario, saranno contenti tutti quelli che ritengono questa amministrazione incapace e deleteria per la vita della comunità. Come saranno contenti tutti quelli che preferiscono la palude all’approvazione del PUC che è stato immaginato da Italo Voza e tradotto in progetto, atti e tavole da Rodolfo Sabelli. Oggi non è dato sapere se Voza riuscirà a ricostruire una giunta in grado di non far rimpiangere gli assessori precedenti. Né siamo in grado di capire se la sua maggioranza stia ancora con lui incondizionatamente come lui pretende, forse a buon diritto. Certamente, la navigazione sarà a vista e i numeri in consiglio saranno sempre più ballerini di quanto è stato finora. Inoltre, Voza dovrà far fronte anche al calo del suo prestigio all’interno della struttura amministrativa della macchina comunale che, evidentemente, non sarà più così sicura di avere le “spalle” coperte goni volta che dovrà decidere di “decidere”.
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