Il 23 giugno torna a prignano il professore Hausmann per spiegare come il contadino può diventare ricco e contento ORESTE MOTTOLA «Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, di gente che sa fare il pane, di gente che ama gli alberi e riconosce il vento. Più che l’anno della crescita, ci vorrebbe l’anno dell’attenzione”. Quelle di Franco Arminio, poeta e scrittore “paesologo” sono concetti che stanno al centro delle sue teorie ma che qui al Consorzio Velia non solo hanno fatto proprie ma che, in collaborazione con la Coldiretti, si sono lanciati in un ambizioso progetto per dare agli imprenditori agricoli del Cilento le attrezzature tecnologiche adeguate e le strategie di marketing adeguate. Quell’ideale “cassetta degli attrezzi” che fa passare dal podere all’impresa economica. La strategia è quella delineata da uno che la strada l’ha già percorsa nel Lazio e in Toscana. Il suo nome è Carlo Hausmann, dottore in Scienze Agrarie, esperto di sviluppo rurale, produzioni alimentari tipiche e agriturismo. E’ nato e vive a Roma, un luogo, dove c’è una delle più grandi concentrazioni di consumatori di “campagna”. Hausmann è il direttore generale di ARM – Azienda Romana Mercati, azienda speciale della Camera di Commercio di Roma. La sua esperienza professionale è legata alla progettazione e alla gestione come capo progetto di programmi di sviluppo agricolo e rurale in diversi territori italiani. Ha sviluppato interventi di assistenza tecnica, qualità, ricerca e formazione per le produzioni agricole, E’ qui a Prignano non per fare il turista ma per dare il suo apporto altamente professionale per fare in modo che l’agricoltura diventi il perno dell’economia cilentana. Non più solo “fatica” o hobby ma vera locomotiva dello sviluppo locale. Il professore è partito dal concetto che il Cilento è una zona di sviluppo agricolo dalle potenzialità non ancora valorizzate così come lo erano le campagne romane di un decennio fa e quindi “…è arrivato il momento di sfruttare il “tesoro” che si ha in mano, prodotti e ospitalità – sono le sue parole – visto che fino a oggi non troppo è stato fatto su questo versante”. Dinanzi a lui c’è sempre una platea di agricoltori attenti a carpire la ricetta giusta che è sempre dato da ciò che il consumatore cerca e che un produttore deve garantire: “naturalità, tipico” e “bio”. Se ne tornerà a parlare il 23 giugno e Hausmann porterà, e potranno essere provate, le macchine per trasformare e conservare i prodotti che gli orti del Cilento offrono copiosi e saporosi ma dai quali gli agricoltori non riescono a trarre l’adeguato valore aggiunto che li ripaghi della fatica e dei soldi spesi per produrli.
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