Ecco uno dei rari esempi di un’Italia che funziona. Siamo in una scuola, la Profagri di Salerno, l’unica in Campania dedicata esclusivamente all’agricoltura. Una scuola che prepara i futuri tecnici dell’agricoltura e del settore della trasformazione agroalimentare. Un istituto in crescita, lo scorso anno si è registrato un aumento degli iscritti del 15%, tanto che alle sedi già esistenti di Salerno, Angri, Battipaglia, Capaccio Paestum e Castel San Giorgio è stato necessario aggiungerne una sesta, quella di Sarno. Venerdì 13 marzo (contro ogni scaramanzia), nella sede di Salerno è stato presentato il “Capoclasse 2014 Fiano Paestum Igt”, il primo vino prodotto dagli studenti dell’istituto. Pochi anni fa, la scuola ha impiantato un vigneto a Gromola (Capaccio Paestum), con vitigni tradizionali come l’Aglianico, il Piedirosso e il Fiano. Tutto il personale della scuola, con la partecipazione degli alunni, che ne hanno beneficiato dal punto di vista didattico, hanno preso molto a cuore il progetto. Così, hanno seguito tutte le fasi dalla coltivazione, alla raccolta delle uve e poi alla vinificazione e all’imbottigliamento effettuati con la collaborazione dell’azienda vinicola Polito di Agropoli. Invitato, con piacere sono stato presente all’evento. La sala era gremita in ogni ordine di posti. C’erano persone importanti del mondo del vino, dell’agricoltura e della politica sia provinciale che regionale. Cito i viticoltori Alfonso Rotolo, Vincenzo Polito e Mila Vuolo, poi c’erano i rappresentanti di Slow Food Campania, di Legambiente Campania, di Coldiretti Salerno, Confagricoltura Salerno, di CIA Salerno, dell’Associazione Italiana Sommelier e della Scuola Europea Sommelier Italia. Il convegno, denominato “Un vino per l’eccellenza”, moderato professionalmente da Valerio Salvatore, è stato veramente molto interessante ed ha fatto capire che “se si vuole, si può”. Ho ascoltato con molta attenzione il discorso del dirigente scolastico, il prof. Alessandro Turchi, che ha spiegato il perché del progetto. Dalla sua voce si percepiva la passione e la soddisfazione di aver realizzato un sogno. Presentare questo vino per lui è stato veramente un successo e motivo di orgoglio, in un’Italia dalle mille difficoltà. Le sue parole non erano di circostanza (come in genere sono quelle dei politici), ma si evidenziava nettamente che erano dettate dal cuore. A seguire ho ascoltato con piacere la tecnologa Dina Attanasio e la studentessa Valentina Rotolo, che hanno spiegato minuziosamente il “come” del progetto. Mi sono volutamente distratto quando hanno parlato i politici ed ho ascoltato con piacere la conclusione del noto giornalista enogastronomico, Luciano Pignataro, che ha elogiato il progetto sottolineando che la passione è il vero valore aggiunto in ogni cosa, ha decantato l’impegno della scuola e il vero valore che può avere questo vino. L’evento si è concluso con la degustazione del “Capoclasse” che, anche se imbottigliato da poco, ha mostrato già tutta la sua potenzialità che può avere nei mesi a venire. Ad accompagnare la degustazione sono state servite delle succulenti portate preparate da 4 ristoratori amici del PROFAGRI: Gennaro Coppeta della Pizzeria “Resilienza” di Salerno, Franca Feola del Ristorante “Le Tre Sorelle” di Casalvelino, Valentino Tafuri della Pizzeria “Tre Voglie” di Battipaglia e Giovanna Voria dell’Agriturismo “Corbella” di Cicerale. Il Capoclasse che presto sarà anche in vendita, sarà presente all’imminente edizione del Vinitaly. Complimenti. Nella foto: Valerio Salvatore, Luciano Pignataro e il dirigente scolastico prof. Alessandro Turchi. La Ricetta Involtini di alici al pane profumato Ingredienti per 4 persone: 20 alici belle grandi, vino bianco secco, 60 g di pangrattato, 2 cucchiai di caciocavallo stagionato grattugiato, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato con 1 spicchio d’aglio, 1 pizzico d’origano, sale, pepe, farina, olio per friggere. Preparazione: Pulite le alici, apritele dalla parte del ventre, levate delicatamente le interiora e la lisca, lavatele, asciugatele e mettetele a bagno nel vino bianco. Nel frattempo amalgamate in una terrina il pangrattato col caciocavallo grattugiato, il prezzemolo con l’aglio, l’origano, sale e pepe. Scolate le acciughe, cospargete la parte interna con il composto preparato, arrotolatele e fermatele con uno stecchino. Passate gli involtini nella farina e friggeteli in olio bollente. Vino abbinato: Capoclasse 2014, Fiano Paestum Igt, Profagri Salerno.
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