di Antonella Citro Ritorna prepotente la discussione sul tema dell’immigrazione. E il concorso Mare Nostrum intende sensibilizzare sull’argomento. La nostra Diocesi è impegnata dal 2011 nell’accoglienza dei migranti richiedenti asilo, nell’esperienza dell’emergenza Nord Africa e nell’esperienza di Mare Nostrum: le due grandi missioni che il Governo ha messo in campo per fronteggiare l’accoglienza dei richiedenti asilo. La Diocesi di Teggiano Policastro è impegnata in questa accoglienza, in diverse comunità, Polla Montesano, Sassano, Padula, Roscigno, Palinuro, Eboli, Sicignano degli Alburni tutte realtà che accolgono questi migranti e la Diocesi ha voluto promuovere un concorso rivolto ai giovani delle scuole medie superiori per ascoltare la voce dei giovani, per accogliere le considerazioni. In che termini cioè un giovane si pone oggi di fronte questo fenomeno nuovo che, tocca i nostri territori, l’accoglienza dei rifugiati. Cosa vuol dire? Non sono migranti qualsiasi. Non è l’area del Maghreb a cui siamo abituati da anni ad accogliere sui nostri territori ma sono rifugiati richiedenti asilo, persone che scappano da contesti di guerra. Persone che sono state private della libertà nei loro Paesi che cercano di realizzare il loro destino di vita in un Paese dove c’è democrazia, dove c’è la possibilità di potersi esprimere. Quindi vogliamo cogliere la sensibilità, la voce dei giovani attraverso un concorso artistico letterario, Mare Nostrum appunto promosso dalla Caritas diocesana, Ufficio Migrantes e Ufficio Pastorale Scolastica, le cui modalità è possibile conoscerle andando sul sito www.diocesiteggiano.it per scaricare anche il regolamento che scade il prossimo 24 aprile. E gli studenti delle scuole medie superiori di tutta la Provincia di Salerno possono partecipare a questo concorso. Come si prepara il territorio ad accogliere questi migranti? Per molti migranti il nostro territorio è una terra di transito in attesa del riconoscimento dello status per poi potersi recare nei Paesi del Nord Europa o Nord Italia. Quindi si tratta di un’accoglienza temporanea, limitata ai tempi del loro riconoscimento del loro status giuridico di rifugiato per l’ottenimento del permesso di soggiorno. E’ pertanto un’accoglienza temporanea. Però anche per molti, questa accoglienza è anche la possibilità di conoscere il nostro territorio e questo nostro territorio può offrire e offre opportunità di inserimento lavorativo per questi nostri migranti. Da anni abbiamo le prove che diverse persone sono state inserite in contesti lavorativi perché hanno dimostrato capacità, competenza, coinvolgimento. E gli imprenditori e le aziende hanno visto in queste persone una grande disponibilità al lavoro. E poi ci sono i territori che sono più avanti, ci sono molte chiacchiere e molta vita che è invece ancora più avanti delle semplici parole come etichettare i migranti come mantenuti o senza far niente, persone che sfruttano. Invece c’è una realtà dove gli imprenditori hanno saputo cogliere la disponibilità di questi giovani e li hanno inseriti nelle loro attività aziendali. Ci sono contesti storici, centri storici dove convivono in maniera naturale, in maniera normale in maniera del tutto non conflittuale, convivono realtà africane, realtà asiatiche e realtà del nostro territorio.
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