di Giuseppe Liuccio A maggio molto comuni andranno alle urne per rinnovare le Ammninistrazioni locali sia nel Cilento che nella Costa d’Amlafil dove voteranno tre importanti comun:Amalfi, Maiori e Positano.io, con umiltà, ma anche con senso di responsabilità sottopongo a quanti amano come me i miei territori dell’anima, alcune riflessioni per un contributo al dibattito elettorale, che, spero, tornerà utile soprattutto per i tanti che legittimamente aspirano a candidarsi al governo delle proprie comunità Circa un anno fa, il 31 marzo del 2014, per l’esattezza, fu presentato alla stampa e agli addetti ai lavori (amministratori pubblici nazionali e locali, operatori economici e categorie professionali )il rapporto 2014 dal tema molto interessante “Il Grand Tour del XXI secolo:l’Italia e i suoi territori. Il tema centrale era il turismo analizzato in tutti i suoi molteplici aspetti, culturali ed economici innanzitutto, da relatori competenti e di grande spessore. L’evento, perché di evento si trattò, fu organizzato da “Italiadecide”, un’associazione per la qualità delle politiche pubbliche, creata dall’ex Presidente dell a Camera, Luciano Violante. Era presente anche l’allora Presidente della Repubblica, Giorgio NAPOLITANO, che con la sua presenza sottolineava l’importanza del tema trattato Io conservo ancora copia del “Rapporto”, che, ho letto a più riprese nel corso dell’anno e che ogni volta mi suggerisce molte ed interessanti rifl essioni. Mi permetto di suggerirne la lettura a quanti, amministratori locali ed operatori economici che vivono ed operano in territori, che hanno individuato nel turismo l’attività prevalente e che, oltretutto l’UNESCO ha individuato e sacralizzato come “patrimonio dell’umanità” Ne trarranno notevoli e numerosi spunti utii per la loro attività. A me è successo. E mi sembra di dovere e potere sottolineare, cosa che, d’altra parte, fecero a suo tempo, ampiamente e con motivazioni articolate i relatori, almeno tre riflessioni di carattere generale ed una quarta calata nella realtà locale dei miei territori dell’anima: CILENTO E COSTA D’AMALFI Ed esattamente:I siti Unesco e la loro incidenza sulla promozione/offerta della qualità del turismo; l’evoluzione del turismo negli ultimi decenni ; eventuali responsabilità di Istituzioni pubbliche e private per la mancanza di politiche adeguate; e,per finire, calando il tema nelle mie realtà territoriali di riferimento, quale è la situazione nel Cilento e nella Costa d’Amalfi Siti Unesco. L’italia può vantare ben 49 siti Unesco, che gonfiano l’immaginario collettivo dei turisti di tutto il mondo e fanno sì che la nostra Italia guidi la classifica mondiale dei paesi più appetibili da parte dei turisti/viaggiatori di ogni continente. Ma le intenzioni restano allo stato di desiderio con la conseguenza che arrivi e presenze non solo non aumentano, ma addirittura, statisticamente, diminuiscono. Qualche cifra ufficiale ne è la drammatica riprova. Evoluzione del turismo nell’ultimo mezzo secolo. Le statistiche dimostrano che dal 1950 ad oggi i turisti stranieri che vengono in Italia si sono moltiplicati di 10 volte:da 4,8 a 47,8 milioni. Ma il popolo dei turisti nel mondo si è invece moltiplicato, a sua volta, di ben 43 volte. Questo vuol dire che siamo riusciti ad intercettare una fetta molto piccola dei viaggiatori/turisti. Se trasformiamo le cifre di arrivi e presenze in reddito economico i risultati sono ancora più drammatici.Secondo le stime del Wttc (World Travel % Tourism Council), il valore aggiunto dell’industria turistica in Italia—vale a dire le attività che costituisco il core business– ranngiunge ,stando agli ultimi rilevamenti/proiezioni, appena il 4% del PIL E questo nonostante le classifiche del “Country Brand Index 2°12-2013 (l’organissmo che misura la popolarità dei “marchi” di 118 Paesi) confermino che l’Italia è primissima o tra i primissimi posti nell’immaginario di tremila importanti opinion leader di tutto il mondo ( e conseguentemente di potenziali visitatori stranieri) per la ricchezza culturale, la gastronomia, la moda. E pertanto, come osserva acutamente Silvia Angeloni in “Destination Italy”, il nostro Paese è la prima destinazione dove i turisti vorrebbero andare. Eventuali responsabilità. A chi addebitare le responsabilità se i desideri non si tramutano in realtà e i turisti preferiscono altre mete al nostro, che è, e forse resta ancora, “il più bel Paese del mondo” come proclamiamo con un fondo di verità, un pizzico di orgoglio e tanta retorica. Certo quello che noi chiamiamo Palazzo, vale a dire la Politica in tutte le sue articolazioni, ha le sue colpe ed anche gravi (prima fra tutte il non avere prodotto una legge chiara ed efficiente che recuperasse, valorizzasse e promuovesse, con serietà e determinazione motivata,,l’enorme patrimonio di storia, arte, cultura, BENI CULTURALI, AMBIENTALI ED IMMATERIALI, sui mercati nazionali ed internazionali. Ma colpe non meno gravi hanno gli operatori del settore ed anche la più vasta società civile per una mancanza di “Cultura dell’ospitalità”, che faccia leva su tatto,garbo, gentilezza, in ultima analisi, su “professionalità” in grado di far dimenticare per sempre improvvisazione e pressapochismo che, purtroppo ,dilagano e che sono ancora più gravi se abbinati ad una certa supponenza di chi gestisce i servizi. Questo discorso, che meriterebbe bel altro approfondimento, mi porta ad accennare brevemente all’ultimo aspetto del problema. La nostra realtà territoriale:Cilento e Costa d’Amalfi Nella nostra provincia possiamo vantare due vasti territori riconosciuti dall’Unesco patrimonio del’umanità. Si tratta dell’intera Costa d’Amalfi, o quasi, da un lato e del vastissimo territorio del Parco del Cilento, dall’altro. Nella Costa Divina brillano perle di prima grandezza del turismo internazionale:Amalfi, Positano e Ravello,ma non solo. Nel Cilento spiccano, tra gli altri tesori i siti archeologici di Paestum e Velia e la bellissima Certosa di Padula. L’uno e l’altro territorio si lasciano apprezzare, e molto, per I BENI AMBIENTALI. Da noi ,poi,è nata e si è sviluppata La Dieta Mediterrannea, che è gloria tutta nostra e che un grande scienziato nutrizionista, Ancel Keys, ha studiato e rilanciato a livello mondiale e che l’Unesco ha riconosciuto come patrimonio dell’umanità tra I BENI IMMATERIALI. C’è legittimamente e responsabilmente da chiedersi a questo punto: I Territori di riferimento hanno fatto e stanno facendo quanto è necessario per sfruttare al massimo l’eco mondiale di questi siti Unesco per qualificare,diversificare e destagionalizzare l’offerta turistica sui mercati nazionali ed internazionali? Francamente, alla luce della mia esperienza, non mi sentirei di dare una risposta positiva E le responsabilità di questo deficit è certamente della politica,ma anche degli operatori economici, degli intellettuali, dei rappresentanti delle categorie professionali. Io mi riprometto di analizzare il fenomeno, sulla base delle mie possibilità nelle prossime settimane. Lo farò per un dovere di impegno civile, anche se sono scettico sul risultato. In parte l’ho già fatto nel passato, ma Il Rapporto 2014 di Italiadecide mi hao fferto ed offre ancora lo spunto di ulteriori e più approfondite riflessioni. Mi pare opportuno anticipare che il Cilento paga lo scotto di essere arrivato tardi sui mercati turistici e paga anche per una offerta non sempre di qualità per inesperienza La Costa d’Amalfi può contare su eccellenze frutto di storia secolare, però anche di una offerta piuttosto diffusa di improvvisazione e vistosi disservizi. L’uno e l’altra, Cilento e Costa, non hanno quasi mai impostato una politica del turismo su studi rigorosi del settore e men che meno hanno studiato e deciso una politica di promozione dell’offerta, come frutto di serie indagini di mercato e conseguente marketing per vincere la sfida crescente dei paesi concorrenti. Non sempre Amministratori locali e operatori hanno capito che il TURISMO E’ UNA INDUSTRIA e che come tale ubbidisce, a precise leggi di mercato. Il Cilento lo sta capendo e sta muovendo i primi passi in questa direzione, La Costa d’Amalfi pecca,spesso, di autosufficienza, e si illude di poter vivere per sempre di EREDITA’ PRESTIGIOSA. Sarebbe il caso di ricordare che la storia è piena di esempi di figli che hanno sciupato grandi patrimoni di eredità per leggerezza. Improvvisazione e superficialità.. Questo vale per i singoli ma anche per le collettività. Pertanto oggi più che mai sarebbei utile ed opportuno dar vita ad UN LABORATORIO DEL E PER IL TURIMO:UN CENTRO STUDI,cioè, che faccia leva sulle migliori professionalità che nel territorio non mancano,studi il fenomeno, che, detto per inciso, è stato, è e resta la struttura portante dell’economia direttamente o attraverso l’indotto, da Vietri a Positano, ne analizzi impietosamente l’evoluzione e ne proponga precise linee di intervento. Per quanti sforzi io faccia non riesco a trovare e suggerire altre iniziative valide, felice, però, di farle mie se altri le troveranno. Ma una cosa mi sento di suggerire e raccomandare :Gli amministratori locali,,gli operatori del settore, singoli o come categoria, gli intellettuali, la più vasta società civile, non facciano spallucce con aria e sorrisi di sufficienza. La situazione non lascia tranquilli ed impone rapidità nelle decisioni e nella operatività. Domani potrebbe essere tardi. Anche per questo tornerò sul tema.Mi occuperò soprattutto del Cilento anche perché il direttore di questo giornale, l’amico/collega, BartoloScandizzo, mi ha assegnato un compoto che mi intriga e che, pertanto, assolverò con piacere: un viaggio attraverso i siti unesco del territorio cilentano inteso in senso lato, sia geograficamente che storicamente:VELIA, CERTOSA DI PADULA, PAESTUM, ai quali aggiungo di mio l’ANTECE a COSTA PALOMBA sugli Alburni, per finire che il Grande Contenitore che li comprende tutti: IL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DI DIANO. Siete perciò avvisati:vi farò compagnia per diverse settimane. Non se per voi sarà una lusinga o una minaccia. Per me sarà un piacere. P.S. Chiedo scusa per la lunghezza, ma l’importanza del tema trattato mi imponeva un minimo di ragionamento articolato e documentato, anche come premessa indispensabile per gli altri articoli che verranno.E, nonostante tutto, BUONA LETTURA!!!
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