di Alfonso Andria Quando nel 1998 la Provincia di Salerno instituì la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, localizzandola a Paestum, partì dalla necessità di incentivare l’offerta turistica con particolare riferimento all’attrattiva costituita dai Beni Culturali specie nel Mezzogiorno, ove si riscontrano forti difficoltà nella costruzione di concreti modelli operativi al riguardo. La Provincia, che presiedevo dal 1995 a seguito della prima “elezione diretta”, sin dall’inizio della consiliatura aveva rivolto speciale attenzione alla valorizzazione e alla spendita attiva del patrimonio culturale, concentrando notevoli risorse in modo da favorirne la pubblica fruizione. Addirittura venne celebrata una seduta monotematica esterna nel Castello Macchiaoli di Teggiano, aperta alle Soprintendenze e all’Università al fine di tracciare le linee direttici della Politica culturale dell’Ente. È notorio che nella competenza della Provincia di Salerno ricada un patrimonio artistico, culturale ed archeologico di notevole interesse. Solo per citarne alcuni: il Castello Medievale di Arechi a Salerno, Villa Guariglia a Vietri sul Mare con l’annesso Museo della Ceramica, la Grancia di Sala Consilina, i Musei Archeologici Provinciali di Salerno, dell’Agro Nocerino, della Lucania Occidentale (allocato nella Certosa di Padula), dell’Alta Valle del Sele a Oliveto Citra, l’Antiquarium di Palinuro; addirittura è proprietario e gestore della Necropoli Etrusco-Sannitica di Fratte (Salerno); in epoca più recente è stata costituita la Pinacoteca Provinciale, allocandola nel restaurato Palazzo Pinto, in pieno centro storico del capoluogo. Ed ancora, eventi culturali ed azioni fuori e dentro il territorio del Salernitano, come le grandi mostre d’arte figurativa nel Palazzo Sant’Agostino, sede istituzionale della Provincia; le esposizioni in musei all’estero delle Tombe dipinte di Paestum; la Provincia soggetto capofila di un pool di Enti (Comune di Capaccio/Paestum, EPT, Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano) per l’istruttoria della candidatura all’iscrizione nella Lista UNESCO del Parco, di Paestum, di Velia e della Certosa di Padula, ottenuta proprio a fine 1998, mentre l’anno precedente lo stesso riconoscimento fu attribuito alla Costiera Amalfitana. E la Provincia fu anche artefice di importanti iniziative per incentivare il trasporto su ferro (Palinuro Express) e sul mare ( “le Vie del Mare verso il Parco del Cilento”) ed interventi sulla rete viaria provinciale (tra i quali l’importantissimo completamento della Variante alla SS. 18 con la tratta Futani-Centola) definiscono un sistema di interventi anche infrastrutturali tra i quali l’avvio dell’Aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi e la realizzazione – chiesta con determinazione all’ANAS e poi ottenuta – degli svincoli di S. Mango Piemonte e di Pagliarone-Montecorvino Pugliano sull’Autostrada Salerno/Reggio Calabria. A partire da tali presupposti la Provincia ha prestato particolare attenzione nell’esaltare la capacità di attrazione dei flussi turistici connessi al patrimonio culturale e al rilancio dell’immagine del territorio salernitano anche attraverso le peculiarità paesaggistico-ambientali. È questo il retroterra politico, amministrativo, economico e culturale sul quale poggiò il progetto della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, che, nata da una proposta-base di Ugo Picarelli e della sua “Leader”, trovò nell’interlocuzione con la Provincia, e direttamente con me, ulteriori caratterizzazioni e spunti, per poi affermarsi come vero e proprio progetto. Il direttore della Borsa, Ugo Picarelli, ha saputo negli anni interpretare ed arricchire l’iniziativa che è ormai da tempo autorevolmente collocata nel panorama nazionale e internazionale, conservando quell’unicità che fu la sua originaria carta vincente. Il fatto stesso che quest’anno la Borsa celebri la XIX edizione è indicativo della validità e del successo della sua formula, che, sulla base dell’impianto originario e con i necessari correttivi dettati dall’esperienza, ha saputo coniugare le esigenze del mercato nell’incontro tra domanda e offerta turistica, puntando sulla qualità degli espositori e dei buyers, così come sugli elevati contenuti culturali che animano le attività collaterali e sul prestigio di personalità della comunità scientifica internazionale.
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