Questa è l’ultima tappa di questo tour, anche se non è la conclusione del Cammino del Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni, ma è un pezzo significativo che da bene l’idea di cosa ci si deve aspettare chi decide di alloggiare in viaggio a piedi sulle strade del Cammino.
La routine del mattino che prevede la sveglia, la sistemazione dei bagagli, il trasporto degli stessi sul mini bus noleggiato da Spazioauto per l’occasione, la colazione per introitare energie sufficienti per muoversi a piedi … tutto fa parte di un rito consolidato già del secondo giorno.
Si parte in discesa con obiettivo immediato Caselle in Pittari, e quello ultimo Morigerati. I 5 “pellegrini” in cammino sembrano ritirarsi in sè stessi quasi a voler raccogliere quanto più possibili le sensazioni che provocano l’andare proprie gambe. La strada e il panorama sembrano fermi, la superstrada Bussentina, statica nella sua imponenza, restituisce rumori di veicoli che la solcano nelle due direzioni ma che non riescono a distrarre le mie compagne di viaggio …
Quando Caselle ci appare dopo l’ennesima curva della SP 18 bis, risveglia la meraviglia di tutti. Si sfoderano i cellulari per fare foto, ci si mette in posa per entrare a far parte del paesaggio, si parla con un contadino che entra nella sua azienda … insomma si riprende ad essere noi stessi.
Al bar in centro ci fermiamo per prendere fiato. Decidiamo di proseguire fino a Morigerati senza fare sosta per il Lunch superiamo il MUV, un museo multimediale rigorosamente chiuso, risaliamo fino all’incrocio che indica Morigerati a destra. Ora la strada è tutta in discesa, anche se si contorce continuamente per assecondare l’andamento della montagna che la taglia orizzontalmente. Nella curva che precede il monolite di pietra che si erge a dominio della valle, tiriamo tutti un sospiro di sollievo: siamo giunti alla meta prefissata senza alcun intoppo!
Scendiamo subito a fare i biglietti al centro visite dove siamo informati da una interessata responsabile del centro: interroga i visitatori sia all’arrivo sia quando rientrano dalla visita per conoscere la loro provenienza e quello che riportano con loro.
Risaliamo in piazza passando per il borgo antico passando anche per la spianata situata davanti alla chiesa madre, e poi saliamo sul mini bus per tornare a Caselle dove ci aspetta Massimo per servirci un Lunch di prim’ordine sulla veranda del suo ristorante La Botte!
Il ritorno a Paestum è un continuo ricordare i luoghi, le persone, le situazioni … e, soprattutto, il mostrarsi le “scarpe” che hanno retto, nonostante l’età, all’impatto di aver percorso 181.500 Km a piedi ad un passo che ritengo ineguagliabile…