A MIA FIGLIA
E la mimosa tenera
si carica di lotta
nelle tue mani giovani:
il ciuffo giallo-tenue si rifrange
alla vampa del volto
ed è bandiera
al coro del corteo.
è distintivo altero
al seno ancora acerbo che trionfa
su secoli di streghe e di madonne
(tratta da SUD SENZA E CON – Edizioni il Ventaglio)
DONNA DEL MEDITERRANEO
Fosti bellezza a gemiti di mare
con Venere ridente a fiori d’onda
amore/seduzione a proclamare,
donna/dea del Mediterraneo.
Fosti fonte di vita e di abbondanza
con Hera Argiva a fecondare letti,
con Cerere a custodia delle messi.
donna/madre del Mediterraneo.
Fosti Nausica a sillabare ebbrezze
stupita ai primi fremiti d’amore
all’incanto di corpo di straniero,
donna/figlia del Mediterraneo.
Fosti moglie fedele nell’attesa
con Penelope a tessere la tela
tesa all’inganno di voraci Proci,
donna/sposa del Mediterraneo.
Fosti amante furente di passioni
con Circe adusa a filtri di magia.
Fosti Calipso tutta sentimenti,
donna/mito del Mediterraneo.
Fosti Giovanna giovane ducissa
famelica di sesso nella torre
che veglia Amalfi a gloria di sole.
donna/lupa del Mediterraneo.
Sei brezza che carezza le colline.
Sei vela bianca a transito di mare.
Sei sole caldo che feconda il mondo.
Sei madre, sposa, figlia, sei amante.
Sei passato, presente, sei futuro.
Sei alfa e omega, storia e poesia,
donna/vita del Mediterraneo.
(tratta da: Giuseppe Liuccio: Amore e Amori – Edizioni dell’Ippogrifo)
DONNA DEL SUD
Donna del Sud
adusa alla pazienza
tu ricami speranze nell’attesa.
Ai seni vizzi allevi figli forti.
Muta e solenne all’angolo di strada
vegli la casa vuota.
Sussulti se ti portano una lettera.
E ti fingi percorsi sconosciuti.
Semini sospiri
lungo rotaie livide.
Analfabeta sillabi paesi
lontani,
pungenti come rovi.
Donna del Sud,
se furoreggia l’odio di Caino,
se la città impazzisce nel terrore,
se crepita follia alla mitraglia
spalanchi le tue chiese e ti disponi
alla macabra festa delle esequie.
Tornano i figli muti nelle casse.
Donna del Sud,
lastrichi cimiteri a passi lenti,
rifrangi fresche tombe agli occhi asciutti,
sbocciano croci povere al tuo cuore
e grani di rosario al labbro muto.
Donna del Sud
tu palpiti d’amore e di paura
al grembo di mia madre,
bruci furente al cuore di mia moglie,
ti esalati alla speranza di mia figlia
(tratta da: Giuseppe Liuccio “SUD SENZA E CON” – Edizioni Il Ventaglio – Roma,1983)