È un sabato incastonato in una settimana meteorologicamente disastrosa per chi ha voglia di correre. Infatti, le previsioni danno freddo, neve e pioggia, ma anche questa volta ecco il sole che saltella tra una nuvola e l’altra e riscalda l’aria ad incoraggiarmi.
Parto senza esitazioni per raggiungere il punto più a sud del Cammino del Parco, Villammare!
So che i primi 12 Km sono tutti in salita, per cui mi acconcio ad un’andatura conservativa in grado di non farmi spendere troppe energie nella prima parte del mio impegno. Ad accompagnarmi c’è Ginetta che è addetta a fare foto e rilevare le coordinate dei punti d’interesse.
Quando esco sul “pulito” la strada con vista sul monte Bulgheria e lo spicchio di mare che il panorama mi restituisce mi ripaga della fatica.
Mantengo l’andatura resiliente confidando di recuperare un po’ di tempo per la media finale, intanto osservo i luoghi già percorsi a piedi con Gina e Angela Di Matteo durante l’esperienza fatta sul Cammino al passo oltre un anno addietro. In quel tempo d’estate la preoccupazione era il caldo e le tante fontane presenti sul percorso ci diedero un grande aiuto.
È arrivato il momento della prima delle tante discese che mi consentiranno di andare in scioltezza e scaricare un po’ di tossine accumulate in salita.
Mi rendo conto che sto arrivando a Tortorella perché scorgo i piloni che sostengono i cavi sui quali corre l’energia prodotta dalla centrale situata sotto il costone sul quale spuntano le case del comune Cilentano.
Quando arrivo ai piedi del borgo, non salgo in paese già visitato durante il mio passaggio al passo e mi lancio nella seconda discesa verso il vallone. Prima, però, mi tocca una sosta davanti alla croce in pietra posta sull’incrocio che ricorda quelle situate sul Cammino di Santiago di Compostela.
Ricordo a me stesso che là in fondo c’è l’inizio di un’altra salita e questo mi preoccupa non poco perché sarà un ostacolo impegnativo.
Superato il ponte sul fiume, mi ritiro in buon ordine nel mio andare “resiliente” per superare l’ultima prova di questa giornata. Quando arrivo in cima dove c’è un crocicchio di strade, mi sento spossato ma, allo stesso tempo, orgoglioso come non mai per l’impresa compiuta.
Ora è ora di andare a conquistare il meritato premio del mare azzurro che si scorge di nuovo all’orizzonte. Come mi attrae la linea del cielo disegnata dai monti innevati che si ergono sullo sfondo del golfo di Policastro, verso Maratea, dominato del grande Cristo bianco posto in cima al promontorio.
Pregusto in anticipo il passaggio lungo la dorsale del centro storico di Vibonati che la volta scorsa mi ha sorpreso con i suoi portali storici, le piastrelle di ceramica con su scritte massime d’altri tempi, le chiese incastonate tra le case e gli scorci incredibili che si aprono nei vicoli che scendono nei due valloni sui quali si erge la dorsale sulla quale corre il corso principale del centro abitato.
Quando esco a Valle del paese sono vicino ai 30 Km di strada fatta. Mi resta il tratto pianeggiante che separa Vibonati da Villammare. Sono soddisfatto per essere arrivato fino in fondo e spero che quello che resta del mio andare duri abbastanza per farmi affacciare sul “balcone” dei dieci Km mancanti per i 42,195 di una Maratona.
Passo sotto il ponte della ferrovia ed entro nel borgo marino fiore all’occhiello del golfo di Policastro dove ho già corso due volte la gara “Corrivillammare”, gara inserita nel circuito Cilento di Corsa.
Arrivo sul bel lungomare che mi accoglie con un sole amico e un mare rilassato a manovrare la rumorosa risacca che frange sulla spiaggia di ghiaia. Stanco ma soddisfatto di essere arrivato verifico tempo e chilometraggio: entrambi mi danno ragione sul fatto di essere giunto ai 9 Km mancanti per completare la distanza di una maratona.
Mi apparto per rinfrescarmi con una doccia fai da te e dopo mi concedo, insieme a Gina che mi ha preceduto all’arrivo, un frugale panino sulle scale di uno stabilimento balneare in faccia al sole per rifocillare anima e corpo.
Eccomi giunto nel punto estremo che tocca il tracciato del Cammino del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Il prossimo passo sarà fatto nella direzione Nord – Ovest con l’obiettivo di andarmi a ricongiungere con il punto di partenza situato a Paestum sotto porta Sirena.