di Veronica Gatta È di circa due settimane fa la notizia relativa alla decisione del Comune di Casal Velino di imporre la sosta a pagamento presso il parcheggio della stazione di Vallo della Lucania – Castelnuovo. Da allora, molte sono state le polemiche nei confronti dell’amministrazione comunale di Silvia Pisapia, la quale sottolinea che l’istituzione del parcheggio a pagamento sia stata motivata dal fatto che l’unico Comune ad accollarsi i costi per la manutenzione dello scalo sia quello di Casal Velino. Infatti, i comuni di Vallo della Lucania e Castelnuovo Cilento, di cui la stazione porta il nome, sono accusati di non prendere parte alle spese di gestione. È per questi motivi che l’istituzione del parcheggio a pagamento non riguarderà i cittadini di Casal Velino, esentati dal pagamento del ticket. Dal momento della diffusione della notizia, sono scoppiate molte polemiche da parte di tutti quei cilentani che ogni giorno si vedono costretti a viaggiare su treni di fortuna per raggiungere il posto di lavoro o di studio. “Non bastano i disagi causati dai treni super affollati e in ritardo – afferma uno dei tanti pendolari Vallesi – ora ci tocca anche pagare una tassa per un parcheggio incustodito e abbandonato a se stesso”. “I miei genitori – spiega una giovane studentessa universitaria – saranno costretti ora a pagare anche il parcheggio, oltre all’abbonamento del treno che aumenta di anno in anno”. In difesa dei viaggiatori, interviene il primo cittadino di Castelnuovo, Eros Lamaida, con una lettera indirizzata all’amministrazione Pisapia: “Una decisione, la vostra, che non tiene conto delle persone costrette ad utilizzare il treno, ogni santo giorno, i cosiddetti pendolari, per recarsi al lavoro, in situazioni di sacrificio e difficoltà; una decisione, la vostra, che non tiene conto dell’economia di un territorio già gravemente danneggiato; una decisione, la vostra, che non tiene conto della necessità di aiutare chi ha investito molto, dal punto di vista economico, per avviare le attività commerciali presenti nella stessa Stazione; una decisione, la vostra, che non tiene conto nemmeno della riduzione di attività della biglietteria, che in tal modo potrebbe essere definitivamente chiusa, come è successo per altre stazioni; una decisione, la vostra, che non tiene conto del grave rischio di chiusura della stazione stessa!” È vero, infatti, che, dal momento della diffusione della notizia relativa al parcheggio a pagamento, una gran parte dei pendolari ha pensato di sostituire il proprio scalo con quello delle vicine stazioni di Ascea e Omignano. “Una decisione, la vostra, che è un errore grave, infine, dal punto di vista etico, perché ancora una volta – prosegue Lamaida – si aggrediscono le tasche dei lavoratori, degli studenti e di tutti coloro che, per tanti motivi, vengono nel nostro Cilento arricchendolo, economicamente e culturalmente. Un errore, gravissimo, perché si crea un altro ostacolo, una barriera ulteriore al già catastrofico e scandaloso stato delle nostre strade, dei nostri principali assi viari, aggravando così ancor di più l’isolamento civile che stiamo vivendo”. In merito alle accuse fatte ai comuni di Vallo della Lucania e Castelnuovo, Lamaida spiega: “sento il dovere di comunicarti che lo ritengo un errore gravissimo, oltre che un’ingiustizia pura e semplice, della quale dovete assumervi tutta la responsabilità, senza pensare di poterla scaricare addosso a me, sindaco di Castelnuovo Cilento e ad Antonio Aloia, sindaco di Vallo della Lucania. Il terreno dell’area ferroviaria di Vallo Scalo ricade nel territorio del Comune di Casal Velino, e, per questo, voi potete decidere, legittimamente, di stabilire un ulteriore “dazio” a danno degli utenti, ma dovete accollarvi, voi, tutte le conseguenze di questa decisione. Senza giustificazioni! Senza alibi!” “Io, come Sindaco del Comune di Castelnuovo Cilento e vice-presidente della Comunità del Parco – prosegue – mi sarei aspettato, prima di passare alle vie di fatto, un confronto ulteriore, serrato e franco, anche forte se vuoi, come è stato per il passato, come dovrebbe essere tra sindaci, tra uomini e donne che rappresentano Istituzioni, che amano e lottano per i loro territori e per le persone che vi vivono. Invece, purtroppo, mi sono trovato di fronte ad una sentenza definitiva, giunta al terzo grado di giudizio”. E conclude con l’auspicio che ci sia, da parte dell’amministrazione Pisapia, un passo indietro, una riflessione responsabile sulle scelte fatte per il bene comune. Ma il primo cittadino di Casal Velino non ci sta e risponde alle accuse di Lamaida spiegando che nel 2013 “i tre Sindaci, di Casal Velino, di Castelnuovo Cilento e di Vallo della Lucania, concordarono una ripartizione dei costi di gestione dello scalo ferroviario, quantificati in circa ventimila euro annui. Va sottolineato che la ripartizione avrebbe dovuto interessare anche i due Comuni, di Castelnuovo Cilento e di Vallo della Lucania, perché lo scalo ferroviario, pur essendo nel territorio di Casal Velino, presenta l’anomalia di chiamarsi Vallo della Lucania – Castelnuovo”. La Pisapia sostiene, inoltre, che da quel momento in poi vi siano state inoltrate comunicazioni di sollecito ad entrambe le amministrazioni comunali affinché queste adempissero ai propri impegni. “Tali comunicazioni – prosegue il primo cittadino di Casal Velino – sono state costantemente ignorate, non essendo state riscontrate neppure con una telefonata… Solo oggi, in via decisamente tardiva, ci si ricorda del problema”, a pochissimi giorni dall’applicazione del provvedimento. Nessuna buona notizia per i pendolari, quindi. “Questo parcheggio s’ha da pagare!”
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