di Lucio Capo
Giovedì 18 febbraio la Sala Erica di Piazza Santini in quel di Capaccio Scalo, traboccava di cittadini ansiosi di ascoltare i relatori, invitati da Legambiente e dal Comitato Rinascimare, a discettare sulle 42 massicciate artificiali che gli “scienziati” della Provincia vogliono costruire nel nostro mare e sulla nostra spiaggia. La serata ha avuto un inizio scoppiettante con la relazione dell’avv. Ennio Abamonte, patrocinatore della causa che ha visto vittorioso il Comune di San Lucido contro la Ferrovia dello Stato, che aveva costruito decine di pennelli a “T” sulla spiaggia. la Ferrovia è stata condannata ad un risarcimento milionario a favore del Comune. Tutti col fiato sospeso ad ascoltare Il Sindaco di Capaccio-Paestum Italo Voza, il Presidente di Legambiente Michele Buonomo, il Presidente di Legambiente Paestum Pasquale Longo, la Presidentessa del Parco Fluviale del Sele Gabriella Alfano, la Presidentessa del Comitato Rinascimare Giuseppina Letteriello e del Professore Franco Ortolani. Gli eminenti relatori si sono dichiarati tutti contrari al “Grande Progetto”. Ora si aspetta che il Sindaco di Capaccio faccia seguire alle intenzioni un atto amministrativo concreto, che scongiuri lo “Scempio” della spiaggia di Paestum. Una bella serata in cui il prof. Ortolani ha illustrato con dovizia di particolari ed estrema semplicità le ere geologiche, la morfologia del nostro territorio e l’equilibrio costiero. Nella sua relazione il prof. Ortolani ha evidenziato che “l’erosione del litorale salernitano è stato causato dalla scarso apporto di sedimenti da parte dei fiumi. Un problema decennale che ha destato l’interesse regionale. La Regione Campania spenderà 70 milioni di euro nel Grande Progetto “Interventi di difesa e ripascimento del litorale del Golfo di Salerno” realizzando 42 barriere artificiali lungo la costa tra Pontecagnano e Paestum. Rimangono le perplessità che tale intervento possa fermare l’erosione. Rimane il dubbio che il “Grande Progetto” serva solo a mobilitare denaro pubblico, e, tutto quel che ne consegue. L’analisi del progetto pomposamente chiamato “Grande Progetto” rivela che la “cura” progettata è basata su una errata diagnosi. Quindi, l’intervento progettato è sbagliato e non risolverà i problemi, ha fatto balenare una illusoria risoluzione, ha destato interessi e appetiti vari, che solitamente prosperano attorno al denaro pubblico. Coloro che hanno concepito il “Grande progetto” del litorale della Piana del Sele lo difendono a spada tratta…dicono di avere le carte a posto! Hanno il potere istituzionale dalla loro parte. Così come è accaduto ad Agropoli dove è stato realizzato un intervento di difesa costiera sbagliato, con tutte le carte a posto, che ha distrutto la spiaggia del Lido Azzurro. Ma i cittadini e le associazioni si oppongono giustamente!”