di Bartolo Scandizzo
Non basta denunciare che il decremento demografico sta disastrando i piccoli borghi del nostro territorio. È importante che si passi alla proposta che superi la condizione di disagio o, peggio ancora, di disperazione. Allora ci si domanda se quello che accade da noi è un caso unico e raro oppure altri, prima che nel Cilento, hanno avuto la stessa sorte?
Se questo è successo, com’è andata a finire?
La risposta è che non è ancora finita! E questo è già di per sé un bel risultato. Se poi prendiamo atto che qualcosa è già stato fatto nella direzione giusta e già sperimentata in altre realtà, allora la speranza prende il posto della disillusione.
Esiste, infatti, il progetto “Borghi” che verte sull’idea che << i centri storici minori possono rappresentare un “prodotto” innovativo nel panorama dell’offerta turistica, nella misura in cui si configurano come “luoghi” di sperimentazione di nuove forme di ospitalità, di intrattenimento e di socialità destinate ad un target di domanda lontano dagli schemi del turismo di massa o comunque da proposte ormai mature.
È evidente che la “conversione” di un borgo a “prodotto turistico” sottende un percorso di intervento molto articolato che impatta sugli aspetti strutturali (il recupero del patrimonio immobiliare, storico-architettonico, l’accessibilità, etc), ma anche e soprattutto sugli aspetti di organizzazione e sviluppo di un’offerta di turismo “esperenziale”.
Pre-condizione per l’avvio di un progetto di valorizzazione turistico-immobiliare di un borgo – centro storico è l’esistenza di un potenziale, la cui portata è determinata dalla combinazione ed intensità di diversi fattori:
- caratteristiche, peculiarità ed originalità del contesto storico, urbanistico ed architettonico • presenza di visibili testimonianze della cultura popolare e materiale locale (artigianato, eno-gastronomia, folklore, etc.) • consistenza, stato di conservazione e condizioni di acquisibilità del patrimonio immobiliare residenziale • attivabilità di finanziamenti nell’ambito degli strumenti della programmazione • attitudine allo sviluppo di un tematismo (Borgo della Musica, Borgo della Salute, etc). Il fattore tematismo ricopre un ruolo fondamentale: l’esperienza sin qui maturata ha insegnato che il solo recupero del borgo non è di per sé garanzia di successo, occorre individuare un tema, al quale andranno ricollegate le attività di animazione, che, coerente con le vocazioni e le peculiarità del contesto locale, possa effettivamente supportare la costruzione del “prodotto turistico esperenziale”.>>
A leggere questo abstrat del progetto, ci si rende conto che la quasi totalità dei nostri piccoli comuni hanno i requisiti di quanto esposto. Per cui dipende tutto da noi scegliere se reagire o restare alla finestra a guardare.