di Veronica Gatta Nel weekend di Pasqua il Parco Archeologico di Paestum offre la possibilità, a cilentani e turisti, di effettuare una visita eccezionale nel luogo in cui è nata la cultura italiana, la Magna Grecia – una delle colonie che trasformarono il Sud Italia in una delle aree più progredite di tutto il mondo dell’epoca. Infatti, sabato 26 e domenica 27 Marzo il tempio di Nettuno di Paestum sarà aperto al pubblico. Per la prima volta i visitatori potranno ammirare dall’interno il tempio greco meglio conservato della penisola, costruito in torno al 470 a.C. Si tratta del più imponente e maestoso dei monumenti della Magna Grecia. Ebbene, chiunque lo desiderasse, potrà apprezzare, da una nuova prospettiva, l’architettura dorica che tanto incantò Piranesi, Goethe e molti altri personaggi illustri. L’attribuzione a Nettuno si deve agli eruditi dell’800 che ritennero che l’edificio fosse stato costruito in onore del dio Poseidon (il romano Nettuno) che dà il nome alla città (Poseidonia). Gli studiosi non sono concordi su quale fosse il dio a cui è dedicato il tempio. Studi recenti, infatti, lo attribuirebbero ad Apollo o forse a Zeus. L’edificio si innalza su una crepidine composta da tre gradini, sorta con lo scopo di dividere la dimora degli dei dal piano del terreno. In quell’epoca, i fedeli erano ammessi al tempio ma potevano camminare solo sulle zone perimetrali, sul lato. La zona centrale, il “Naos”, era vietata a tutti. Era la sala della divinità, rialzata rispetto al piano di calpestio dei tanti fedeli che venivano accolti ogni giorno. In questo modo si accentuava ulteriormente la superiorità della divinità. Stucchi, affreschi e tantissimi colori decoravano le sale di questo tempio. Se ne vedono ancora delle tracce sulla cima delle colonne, e nel prossimo weekend i visitatori potranno ammirarle da più vicino. È importante sapere che, a partire dal giorno 1 Marzo 2016, il Parco Archeologico di Paestum ha allungato il suo orario di visita per consentire una più ampia fruizione dei templi e rispondere maggiormente alle esigenze del pubblico. In questo periodo, infatti, l’area archeologica sarà aperta dalle ore 8:30 alle ore 18:00. “L’esperienza di entrare in un tempio greco di 2500 anni fa è qualcosa che bisogna condividere con tutti i visitatori – spiega il direttore Gabriel Zuchtriegel – Il primo giorno che presi servizio sono entrato e ho subito pensato che bisognava attivarsi in tal senso”. “Il nostro obiettivo – dichiara Zuchtriegel – è quello di rendere visitabili tutti i templi, probabilmente alternandone l’apertura per questioni di tipo organizzativo. Vogliamo anche rendere possibile l’accesso ai diversamente abili. Entrando nel cuore del tempio si ha tutta un’altra percezione. Queste strutture hanno resistito a tutto. Forse ciò che è stato più dannoso per loro è stato proprio l’uomo. I pezzi che oggi mancano non sono crollati, ma sono stati utilizzati dall’uomo per costruire altro. Entrandovi è possibile ammirare dettagli che fino ad ora sfuggivano e si percepisce lo spazio e il tempo che si aprono sul paesaggio circostante”. Di recente, il tempio di Nettuno è stato oggetto di uno studio innovativo finalizzato a chiarire le caratteristiche sismiche dell’edificio millenario, promosso dalla Soprintendenza archeologica della Campania insieme alle università di Salerno e Kassel in Germania. Il Parco Archeologico di Paestum, con i vari partner coinvolti, sta lanciando una nuova campagna di indagini per comprendere ancora meglio la struttura del tempio. La sperimentazione in sito prevede l’uso di tecnologie innovative che consentiranno di studiare in maniera assolutamente non invasiva le strutture in elevazione e le fondazioni del Tempio di Nettuno con l’obiettivo di valutarne la sicurezza ed investigare l’efficacia delle tecniche costruttive e dei materiali che i costruttori utilizzarono intorno alla metà del V secolo a.C.
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