di Anig
Addio alla vecchia ricetta medica: ufficiale il switch-off al digitale
La vecchia ricetta va in pensione e cede il passo a tablet e computer. L’applicazione è a regime dal primo marzo. Per ora riceveremo dal dottore un piccolo promemoria da consegnare al bancone della farmacia, che permetterà di recuperare la nostra prescrizione ma quando il sistema andrà a regime anche questo foglietto sparirà. Per prescrivere un farmaco, un accertamento o una visita, il medico si collegherà a un sistema informatico, lo stesso visibile al farmacista che ci consegnerà pillole o sciroppi. Tra i vantaggi della ricetta elettronica, intanto, il risparmio sulla stampa, la distribuzione delle vecchie ricette rosa e il controllo sulla falsificazione delle ricette stesse o sugli abusi conseguenti il furto dei ricettari.
Ma come funziona il nuovo sistema?
“I dottori per effettuare una prescrizione si connettono dal proprio pc a un apposito portale e compilano la ricetta sullo schermo, identica a quella cartacea, un Nre (numero ricetta elettronica) sarà associato al nostro codice fiscale, aggiungendo in automatico anche eventuali esenzioni. Il sistema stampa quindi il promemoria, con il quale possiamo andare in farmacia: con i dati presenti, attraverso i codici a barre stampati sul piccolo foglio A5, il farmacista recupera la prescrizione direttamente on-line e ci consegna la medicina di cui abbiamo bisogno. Il procedimento nei prossimi mesi si diffonderà anche per la prescrizioni di esami e visite specialistiche, visto che la ricetta elettronica sarà accettata anche da cliniche, ambulatori e ospedali”. In questa prima fase di avvio, fino a fine 2017, sono ancora esclusi dal nuovo metodo alcuni farmaci come gli stupefacenti, l’ossigeno, le prescrizioni per erogazione diretta in continuità assistenziale, i farmaci con piano terapeutico Aifa. La ricetta elettronica, in compenso, vale in tutte le farmacie del territorio nazionale, sia pubbliche che convenzionate. Questo significa che i farmaci potranno essere ritirati anche fuori dalla regione di residenza. Una piccola rivoluzione, soprattutto per chi viaggia spesso o lavora lontano da casa, poiché fino ad oggi una ricetta di un medico sardo, ad esempio, non valeva oltre il Tirreno, e chi si trovava fuori casa era obbligato a pagare il medicinale per intero.
Omicidio Stradale: le novità approvate dal Senato
Via libera del Senato all’omicidio stradale. In particolare il provvedimento inserisce nel codice penale l’articolo 589-bis rubricato delitto di omicidio stradale attraverso il quale è punito, a titolo di colpa, con la reclusione (di diversa entità in ragione del grado della colpa stessa) il conducente di veicoli a motore la cui condotta imprudente costituisca causa dell’evento mortale. In particolare è confermata la fattispecie generica di omicidio colposo commesso con violazione delle norme sulla circolazione stradale (la pena rimane la reclusione da 2 a 7 anni) mentre salgono le sanzioni se l’incidente è stato causato da un conducente che guida in stato di ebbrezza o droghe. Nello specifico viene punito con la reclusione da 8 a 12 anni l’omicidio stradale colposo commesso da conducenti un veicolo a motore in stato di ebbrezza alcolica grave (tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro) o di alterazione psico-fisica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope; se si tratta di conducenti professionali, per l’applicazione della stessa pena è sufficiente essere in stato di ebbrezza alcolica media (tasso alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro). Reclusione da 5 a 10 anni, invece, per l’omicidio stradale colposo commesso da conducenti di un veicolo a motore in stato di ebbrezza alcolica media, autori di specifici comportamenti connotati da imprudenza come il superamento di limiti di velocità, attraversamento di incroci con semaforo rosso; circolazione contromano; inversione di marcia in prossimità o in corrispondenza di intersezioni, curve o dossi; sorpassi azzardati. La pena è diminuita fino alla metà quando l’omicidio stradale, pur cagionato da tali condotte imprudenti, non sia esclusiva conseguenza dell’azione (o omissione) del colpevole.
Stretta anche sulle sanzioni amministrative. In caso di condanna o patteggiamento (anche con la condizionale) per omicidio o lesioni stradali viene automaticamente revocata la patente. Una nuova patente sarà conseguibile solo dopo 15 (omicidio) o 5 anni (lesioni).
Spese universitarie nel 730: termine ultimo per opposizione
È possibile manifestare il diniego all’utilizzo dei dati relativi al 2015 nella dichiarazione precompilata utilizzando l’apposito stampato disponibile sul sito dell’Agenzia. Gli studenti possono comunicare l’opposizione all’inserimento dei dati delle spese universitarie nella dichiarazione precompilata dei familiari di cui risultano fiscalmente a carico, inviando l’apposito modello, compilato e firmato, e la copia di un documento d’identità al numero di fax 0650762273 oppure all’indirizzo e-mail [email protected].
Per le spese sostenute nel 2015, l’opposizione può essere esercitata fino al 21 marzo 2016.
A regime, invece, lo studente che non vuole far comparire le spese universitarie nella precompilata, potrà inviare il modello dal 2 gennaio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di riferimento.
Il provvedimento del 19 febbraio scorso, con cui l’Agenzia delle Entrate ha approvato le modalità di trasmissione all’Anagrafe tributaria – da parte delle università – dei dati relativi alle spese universitarie, ha ricevuto il parere favorevole del Garante per la protezione dei dati personali, il quale ha chiesto che gli studenti del diritto siano informati del diritto all’opposizione (e delle relative modalità per esercitarlo) all’uso dei dati che li riguardano per la dichiarazione precompilata, con particolare riguardo alle spese relative al 2015.