Per le sue capacità, per la sua determinazione, per i suoi modi da galantuomo, Il Mattino gli ha dedicato la prima pagina.
Noi orgogliosi di Lui.
Valerio Falcone giovane imprenditore, già amministratore unico della Falcone Immobiliare Srl, lavora oltre 15 ore al giorno con ritmi computerizzati. Ha fatto della sua passione per l’arte e il design la sua principale fonte di ispirazione. Tra i suoi amici i più importanti artisti, critici e galleristi in Europa. A Montecorvino Rovella in provincia di Salerno una delle sue tante passioni, l’Azienda Fornace Falcone, famosa in tutto il mondo per la realizzazione di manufatti in terracotta. I suoi prodotti sono presenti nelle ville, nei palazzi e nei siti più importanti. In quest’ultima vengono a lavorare, quotidianamente, artisti da ogni parte del mondo. Da diversi anni promuove importanti eventi culturali.
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I Capitani Coraggiosi di Erminia Pellecchia
“I due Mimmi”, alias Mimmo Jodice e Mimmo Paladino, insieme per l’ultima sfida di Valerio Falcone: il porto dell’arte contemporanea – primo in Europa – di Acciaroli.
Nessuno, proprio nessuno riesce a sfuggire alla rete del pescatore di artisti che usa come ami passione e simpatia.
Doti innate, che esaltati dalla grande professionalità e sensibilità di questo giovanissimo art promoter che, a 33 anni, è già tra i protagonisti del sistema dell’arte italiano. Mecenate e manager. L’anello mancante. Una figura insolita che potrebbe colmare il vuoto creatosi negli ultimi anni nella “catena di Sant’Antonio” inanellata dal demiurgo Achille Bonito Oliva e sgranata, a mo’ rosario, nei cinque “misteri” gloriosi di opera, critico, mercato, collezionismo, museo.
Il geniale Valerio, cresciuto a latte e arte, è il valore aggiunto dell’empatia, il filo che collega idee e mercato, che canalizza entusiasmi trasformandoli in concretezza, che crea un nuovo pubblico di appassionati.
La distanza non conta per questo Superman, nato e residente a Montecorvino Rovella capace di macinare chilometri in una giornata pur di raggiungere un artista, un critico, un gallerista. Sveglia alle sei, incontro con i clienti della sua Fornace di terracotte griffate e poi in viaggio per visitare mostre e fiere del settore, sviluppare collaborazioni, proporre prospettive innovative e produrre eventi.
Eccolo al fianco di Abo (nella foto sul set di Fuori Quadro), un attimo dopo con Lia Rumma ed Eduardo Cicelyn, subito dopo a Bologna, Torino, Roma, Milano e, sulla via del ritorno, al Madre di Napoli.
“Avevo sei anni quando mi sono innamorato di questo mondo – racconta – A tavola sedevo con Luigi Ontani, Gillo Dorfles, Achille Perilli e Bernard Zimmer, amici di mio padre Raffaele che venivano a bottega di ceramica nei laboratori fucina di Terraviva e Vianova che conduceva, col maestro della ceramica di suo pari rango Ferdinando Vassallo.
Ho ascoltato le loro storie, ho imparato, prima ancora di scrivere, cos’erano l’arte povera e la transavanguardia”. La cultura messa a mestiere. Oggi Valerio dialoga, interagisce con i grandi. A riprova? L’album, gelosamente conservato, che lo ritrae con nomi prestigiosi come Giosetta Fioroni, Riccardo Dalisi, Enzo Cucchi, Jannis Kounellis. Tutti incantati dal suo sorriso e dai suoi modi da gentiluomo. Tutti pronti a galoppare con lui sulle ali della fantasia.
Gli amici “Già a sei anni ho dialogato con Dorfles e Ontani” Ora mostre con Jodice e Paladino.