di Gina Chiacchiaro
I Getsemani sono due: uno a Casale Corte Cerro –VB- e l’altro a Capaccio-Paestum –SA-. Sono stati commissionati entrambi negli anni ‘50 dal professor Gedda, presidente nazionale dell’azione Cattolica allo stesso architetto, ….. che li ha progettati e realizzati. Sono identici così come l’atmosfera di pace e serenità che ci si respira.
A Casale Corte Cerro, per arrivare al Getsemani, ci si deve inerpicare su per un sentiero in salita, in mezzo al verde, tra le valli che circondano il lago Maggiore e il lago d’Orte e le montagne del Mottarone che lo sovrastano. Si attraversano le vie Crucis, per 700 m, e finalmente ci si trova di fronte al complesso monumentale del Getsemani. La struttura che ci accoglie è immensa: circolare, a più piani, con sulle pareti esterne ancora i resti di interessanti affreschi, con le scale e gli ingressi sbarrati! Peccato perchè il tutto versa in uno stato d’abbandono evidente e molto del suo splendore iniziale si è perso. Il giardino offre una fitta varietà di alberi, anch’essi abbandonati ma ancora vivi perchè si sa la natura comunque fa il suo corso e si allarga se la mano dell’uomo non la tiene a bada. Tra le foglie secche, che hanno steso un fitto tappeto, si intravedono tracce di un bel selciato a mosaico. La chiesa non è possibile visitare e la possiamo solo immaginare o ricordare, la parte adibita all’accoglienza, invece, lascia intravedere gli interni a causa delle finestre rotte. Ci spingiamo ancora più in alto, incrociamo la grossa Croce di ferro che sembra dominare i laghi sottostanti e poi, ancora più in alto, quasi nascosto all’occhio distratto, di lato ad un piccolo ruscelletto, ecco una piccolissima grotta con la statua della Madonna. È tutto ciò che resta del grande complesso del Getsemani che si trova in provincia di Verbania, a pochi km da Omegna. Un magico posto dove viene spontaneo ritrovare serenità, pace interiore e benessere trovandosi semplicemente a contatto con la natura.
A Capaccio-Paestum, il Getsemani è invece ancora oggi un luogo di culto molto frequentato e lo si raggiunge facilmente e in auto. La strada è quella che dal Rettifico sale verso il Capoluogo e a mezza costa, con all’orizzonte il mare, giù in basso i campi coltivati e in fondo gli antichi templi greci. Il santuario appare subito, dopo poche centinaia di metri percorsi a piedi. La porta è sempre aperta al pellegrino e l’atmosfera che si respira è quella dell’accoglienza, del calore umano, dell’ascolto, della preghiera. Le vetrate multicolori raccontano la storia sacra e ti invitano alla meditazione. Anche gli spazi verdi che scendono verso il mare sono invitanti e spingono il pellegrino a passeggiare immerso nel verde della macchia mediterranea.
Mettere a confronto le due strutture non è cosa facile: hanno in comune la stessa base, ma sono diverse per latitudine, per paesaggio, per cultura, … Sono state pensate dalla stessa persona, sono state realizzate allo stesso modo ma poi qualcosa è cambiato, e in cinquant’anni ognuna di essa ha avuto una sua evoluzione, e ognuna di essa è cresciuta in maniera diversa offrendo opportunità diverse. Perché? Questa è una domanda alla quale mi piacerebbe rispondere, di certo in passato ha offerto le stesse opportunità di vita interiore e non solo che probabilmente è possibile recuperare!
IL SANTUARIO DEL GETSEMANI DI CAPACCIO-PAESTUM
È una delle architetture religiose più giovani del territorio di Capaccio. Dal 1998 è proprietà della Provincia Santa Famiglia degli Oblati di San Giuseppe, fondati da San Giuseppe Marello nel 1878. Il Getsemani di Paestum fu voluto dal Prof. Luigi Gedda, Presidente dell’Azione Cattolica dal 1946 al 1959 e fu costruito tra il 1956 e il ’59 su progetto dell’arch. Ildo Avetta. Questo edificio sacro è stato costruito in onore di Gesù che prega nell’orto degli Ulivi. All’interno è visibile una statua che rappresenta il figlio di Dio inginocchiato e in agonia ai piedi del monte Calpazio, situato nelle vicinanze della città. Il Santuario è stato edificato su due piani: la chiesa superiore è sormontata da una cupola con vetrate policrome. Nella chiesa inferiore si trova la suggestiva statua in marmo di Gesù in preghiera nel Getsemani e, alle pareti, delle artistiche ceramiche, che rappresentano santi venerati nell’Italia meridionale. Tutto il complesso è collocato in una parco, dove si sviluppa il percorso della Via Crucis e quello del Rosario e dove si trova anche un moderno anfiteatro in pietra. Davanti al Santuario c’è la statua in bronzo della Madonna della Luna, qui collocata nel 1970, poco dopo lo sbarco dei primi uomini sulla Luna. Oltre alla cripta dove è posta la statua di Cristo, è possibile ammirare la Vergine Assunta che arriva a toccare i cinque metri di altezza e l’Agnello immolato, posto sopra l’altare maggiore al centro della chiesa. Questo santuario si trova in una posizione strategica e gode di un magnifico panorama che si affaccia sulla pianura del Sele e sul Golfo di Salerno. Ogni anno molti fedeli si recano sul luogo per pregare, soprattutto la sera del venerdì santo quando avviene la processione solenne. Il complesso si trova sulle pendici del monte Calpazio, ai margini del Parco Nazionale del Cilento, a 100 m. sul mare, da cui dista circa otto chilometri. A sette chilometri si trovano i famosi templi di Paestum. Gode di una vista panoramica su tutta la piana del Sele, famosa per gli ortaggi e per la produzione di mozzarelle di bufala. Il panorama si estende verso il mare dal golfo di Agropoli a quello di Salerno, fino alla Costiera Amalfitana e all’isola di Capri.
Ospitalità
La casa ospita gruppi, famiglie e singoli (con 60 camere tutte con servizi interni e 90 posti letto). Propone ed accoglie incontri di spiritualità (esercizi spirituali e ritiri) e di formazione, convegni e offre l’ospitalità anche per periodi ferie nel rispetto dell’ambiente e della finalità della casa.
COMPLESSO DEL GETSEMANI DI CASALE CORTE CERRO
Imponente il complesso del Getsemani, costruito negli anni cinquanta. Voluto dal professor Luigi Gedda su progetto dell’arch. Ildo Avetta, è un vero Santuario.
Il percorso per arrivarci è un itinerario di meditazione con le “stazioni” della Via Crucis (quattordici ceramiche di don Coltellini, completamente immerse nei boschi) che, con 700 metri di strada selciata di granito rosa e grigio, porta dall’Esedra fino allo scalone d’ingresso. Era possibile soggiornare in vere e proprie camere. Il complesso è abbandonato dagli anni ’80. Dal ’99 è stata messa in vendita. Vicino alla XXIV stazione, un granitico torchio, stemma del Getsemani, sta a ricordare l’Orto del Frantoio. Preziose sono le raffigurazioni murali del pittore Theodore Strawinsky. All’interno della chiesa si può ammirare il bellissimo mosaico dedicato alla Vergine che ricorda la proclamazione del Dogma dell’Assunzione, fatta da Papa Pio XII il 1° novembre 1950; questi appare attorniato da Vescovi, mentre santi antichi e recenti fanno variopinta corona alla Vergine portata dagli angeli. Le ceramiche del pavimento del presbiterio e le alzate dei gradini riportano i simboli dei Sacramenti e della Passione. Le vetrate policrome ricordano l’Immacolata Concezione e la Divina Maternità. La porta accanto alla lampada del SS. dà sulla scala che scende nella cripta. Questa è il cuore del Getsemani. Al centro, una espressiva statua di Gesù agonizzante riproduce il Divin Maestro nell’agonia della notte del Giovedì Santo. In alto, nel mosaico aureo del soffitto, sta scritta la preghiera: “Padre non sia fatta la mia, ma la tua volontà”.
Il pavimento è in marmo rosso dei Pirenei. Alla pareti due vetrate policrome rappresentano gli Apostoli dormienti ed i soldati guidati da Giuda. Dietro alla statua vi è un grande tondo di marmo verde africano che proviene dai marmi della prima Basilica che l’Imperatore Costantino e Papa Silvestro fecero erigere sulla tomba di san Pietro. Nel parco, sopra il Frantoio, quattro viali sotto il castagneto conducono all’Anfiteatro, alla Madonnina della cascata (un omaggio a sorella acqua, dove scorre una perenne cascatella che sembra mormorare giorno e notte la sua preghiera alla statua dell’ Immacolata ), alla Memoria ( un grande fungo con altare e sarcofago romano) e all’Angelo. L’ultimo dei viali è affiancato da resti archeologici etruschi, romani e medievali. Dalla pensilina un ampio panorama si apre sui Corni di Nibbio con le cave del Duomo di Milano, sul Monte Zeda e fino al Lago Maggiore e al Lago d’Orta. A meridione del corpo curvo del Getsemani, vicino al laghetto dei pesci rossi, una doppia scalinata porta alla cappella dello Spirito Santo: una ardita e snella costruzione, un originale e suggestivo tempietto di architettura moderna a forma di vela bianca che ben si integra nel grandioso e audace complesso a forma di nave.
Interno Chiesa Getsemani
Nella fotografia di sinistra il Mosaico dedicato alla Madonna a ricordo della proclamazione del Dogma dell’Assunzione fatta da Papa Pio XII, il 1 Novembre del 1950. Nella fotografia di destra la Statua di Gesù nell’agonia della notte del giovedì santo, situata nella Cripta della Chiesa.
Raffigurazioni Murali – “La Passione di Gesù”
La Passione di Gesù. Particolari delle raffigurazioni presenti sulla facciata esterna della Chiesa. Realizzazione di Theodore Strawinsky. Le Fotografie sono disposte in ordine reale di Visione
FUNIVIA DI CASALE CORTE CERRO
Venne costruita nel 1956 dalla ditta Ceretti & Tufani di Milano. Fu realizzata per collegare il paese di Casale Corte Cerro al santuario del Getsemani. L’impianto era caratterizzato da una sola cabina dalla capienza di 5 persone. Nel gergo questo tipo di impianto prende il nome di “Funivia a va e torna”. Il percorso assai breve, 200 metri di lunghezza inclinata per un dislivello di 85 metri, non prevedeva piloni intermedi. La stazione di valle è caratterizzata da una sola fossa cabina, da una sola fune portante e doppio ingresso per la fune traente/zavorra. C’erano poi due bagagliere, anteriore e posteriore. Nella stazione a monte è ricoverata la cabina dal suo ultimo viaggio. La breve linea non è più visibile in quanto è stata immersa nella vegetazione. La cabina, da 5 persone, era provvista da due sedili ribaltabili all’interno. Gli azionamenti elettrici sono ancora la parte più bella dell’impianto e sono presenti il motore, il riduttore, la puleggia motrice, il pulpito di comando e quant’altro.