di Bartolo Scandizzo
Tommaso Pellegrino, ex deputato dei Verdi e attuale sindaco di Sassano, sarà il quinto presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha firmato l’atto con cui indica Pellegrino come Presidente dell’Area Protetta. La nomina di Pellegrino deve avere l’avallo di Vincenzo De Luca, Presidente della Giunta Regionale della Campania. Il decreto di nomina sarà poi inviato alle Commissioni Ambiente del Parlamento che dovranno esprimere il parere. A quel punto, si spera entro Natale, il nuovo Presidente potrà insediarsi a Palazzo Mainenti a Vallo della Lucania.”Possiamo dire concluso positivamente per il territorio il lungo tira e molla sulla nomina del Presidente dell’Ente. – ha commentato Corrado Matera, anch’egli candidato alla carica – Infatti, è estremamente positivo che la scelta sia caduta su un uomo della nostra terra e non sia stata calma dall’esterno.”
Bisogna anche ricordare che con la nomina del sindaco di Sassano si dà spazio politico ad un territorio, come il Vallo di Diano che, con le ultime elezioni regionali e il ridimensionamento del ruolo della Provincia, ha perso molto del suo peso specifico nell’area a Sud di Salerno.
I problemi che Pellegrino troverà sul tavolo sono enormi: dalla questione dei danni della fauna selvatica, alla disputa che si è scatenata sulla Dieta Mediterranea; dal trasferimento della sede dell’Ente dal centro della Biodiversità, al riutilizzo del centro stesso; dalla messa a reddito di oltre cento milioni di beni del Parco, alla costruzione e valorizzazione della rete museale minore; dalla desertificazione demografica delle aree interne, alla gestione delle aree marine protette …
Troverà anche molte potenziali buone opportunità:
Dalla candidatura alla Carta Europea del Turismo Sostenibile, alla grande esposizione mediatica della Dieta Mediterranea; dalla possibilità di monetizzare il gran polmone verde delle faggete presenti sui monti del Parco, al grande potenziale del territorio in campo turistico naturalistico; dal grande e qualificato numero di riconoscimenti internazionali, all’elevata sensibilità verso la natura che le giovani generazioni hanno acquisito nell’ultimo decennio …
Insomma, un grande onore ma anche molti oneri da onorare. Pellegrino, prima di tutto, dovrà trovare il modo per riconquistare alla causa del Parco decine di disillusi. Si tratterà di infondere nuova speranza negli animi degli abitanti del Parco. È il fronte interno che ha bisogno di un grande condottiero che si metta a capo di un rinnovato progetto identitario che traghetti l’idea parco negli animi disincantati di uomini e donne che hanno la fortuna di vivere in un mondo incantato e invidiato da moltissimi altri che vivono in una dimensione diversa. Per cui, dovrà attivarsi per trovare o importare strategie che diano la speranza che i nostri paesi possano tornare ad essere comunità in grado di guardare al futuro e non procedano con lo sguardo rivolto a ciò che eravamo e, certamente, non potremo più essere.
Infine, dovrà operare in modo certosino nei confronti dei suoi colleghi Sindaci per riportarli sul sentiero di una collaborazione attiva e partecipata valorizzando le nuove generazioni di amministratori che sono i soggetti più adatti a diventare i megafoni del Parco nelle loro comunità. Se si convincono loro che un futuro per la Regione Verde c’è, allora potranno agire quotidianamente per renderlo possibile, altrimenti ci trascineremo stancamente in avanti senza accorgerci che stiamo arretrando verso mondi che non esistono più da tempo.