di Gina Chiacchiaro
Raccogliamo un po’ di impressioni e riflessioni tra i partecipanti, una quarantina di persone tra sindaci, assessori, produttori e curiosi.
Maria Teresa Scarpa si dice molto contenta di rompere il ghiaccio e di fare una riflessione su questo viaggio. Ha visto gli ospiti molto partecipativi. L’obiettivo è stato raggiunto con l’aver portato al nord il nostro territorio. Expo è uno strumento con una metodologia utile per i prodotti e il territorio con al seguito un gruppo volenteroso ed entusiasta.
Gerardina Angarola ringrazia per l’opportunità che ha avuto. Si è creata armonia ed ha imparato tanto sul Parco Nazionale del Cilento, Diano, Alburni che non conosceva. I convegni ai quali ha partecipato sono stati interessanti ed ha conosciuto cose nuove. Programmerà a breve dei tour nel Cilento.
Marina La Porta racconta che ha avuto l’occasione di conoscere tante persone così produttive del Parco di cui non sapeva l’esistenza.
Giovanna Voria dice ancora grazie al Parco. Per lei è stato un onore essere andata ad Expo da protagonista. Un grazie ai produttori che ci credono e invita a mettercela tutta per far crescere il territorio.
Luigi Scorzelli ribadisce che per lui, giovane produttore, andare ad Expo è stata una grande opportunità e invita altri giovani a portare avanti i nostri valori.
Antonio Fiscina ha accettato con piacere l’invito per Expo ed è stato un onore portare il suo pane e farlo assaggiare ad un universo a cui era sconosciuto.
Michele Pellegrino racconta che Expo e i padiglioni non lo hanno impressionato. Molto di più ha fatto la nostra esperienza sul territorio e poi trasferita ad Expo perché noi del Cilento siamo l’Expo del domani. “Noi non siamo virtuali ma reali”.
Carmine Lisa ribadisce che è stato bello vivere il gruppo perché oltre alle eccellenza sono nate nuove idee. Invita tutti a rimanere uniti e a non scoraggiarsi. Tra i padiglioni un mondo di plastica. All’incontro con la Sicilia “Ci siamo sentiti veri e carichi di esperienza”.
Cinzia Di Feo racconta che è stata la prima volta che ha accompagnato il Parco in una iniziativa fuori dal territorio. Lei pensa che Expo è finto ma noi mettiamo a frutto quello che abbiamo fatto visto e sviluppiamo il Cilento. Noi produttori ci conosciamo poco! Dobbiamo fare di più squadra per divenire sempre più credibili.
Maurizio Tangredi, sindaco di Caselle in Pittari, racconta che tra di noi è stato bello familiarizzare peccato che poi ce ne dimentichiamo. Propone, poi, di accompagnare i nostri produttori nella ricerca di un metodo che rimuova la nostra carenti nel venderci. E poi, vista la limitatezza della produzione: “E’ il mondo che deve venire da noi ad assaggiare i nostri prodotti e visitare i nostri luoghi. E poi dobbiamo attivarci per venderli nei nostri ristoranti”.
Ornella Rubano dice che ciascun comune deve proporre un prodotto che lo caratterizzi. Questi viaggi sono positivi e si devono fare più spesso per conoscere non soli i prodotti ma anche i produttori.
Romano Gregorio, vice direttore dell’ente parco e sindaco di Laurino, sottolinea che bisognerebbe essere solidali non solo quando siamo fuori ma anche nella quotidianità del vivere insieme.
Emiliano Morinelli è rimasto deluso di Expo perché troppo virtuale! Invece noi siamo reali e dobbiamo farci conoscere.
Giancarlo Scola ribadisce che il Cilento è un patrimonio, come è stato evidenziato in più occasioni, pertanto meritiamo più attenzione. Ritiene che Expo sia stata un grande evento mondiale a cui il parco ha fatto bene ad esserci.
Antonio Radano, presidente della comunità del Parco e sindaco, sottolinea che ha vissuto come il territorio si è preparato ad Expo. Purtroppo ha notato che non c’è unione, il territorio è sfilacciato e le varie proposte sono frammentarie. Ci vuole sinergia tra produttori e territorio per far conoscere il nostro territorio. Identità culturale e di appartenenza.
Emerenziana Sinagra, giornalista della TV di Gwewndalina, racconta che questa prima esperienza è stata molto interessante. Sia come persona, sia come media e si è sentita parte integrante dell’esperienza ad Expo. La visita tra i padiglioni di Expo è stata positiva e formativa. Da un’indagine fatta, su come è visto il Parco all’esterno, si ritiene soddisfatta e vuole continuare a farne parte anche per la compagnia bellissima.
Simone La Vecchia è soddisfatto di Expo anche se è un mondo di plastica perché i paesi raffigurati sono lontani ed hanno difficoltà a rappresentare in maniera più reale il loro territorio.
Giuseppina Crocamo dice che Expo le è piaciuto, soprattutto sotto l’aspetto architettonico esterno. La vista dell’interno dei padiglioni le è stata preclusa dell’immensa folla. Ma l’esperienza più grande è stata quella di conoscere il gruppo. Il viaggio in pullman ha “costretto” tutti a vivere piacevolmente esperienze e situazioni. Ha visto la Dieta Mediterranea da un’angolazione diversa non solo formale ma legata al territorio.
Adriana Crocamo, grazie a questa esperienza, ha potuto conoscere meglio il territorio del Parco. Infatti, non conosceva né i luoghi né i prodotti.
Alessandro Notaro, con un pizzico di perplessità, apprezza il connubio tra ricerca e produzione. Ribadisce che noi abbiamo un grande patrimonio e tutti dobbiamo fare quadrato attorno al Parco perché la Dieta Mediterranea è il Cilento. Ad Expo la gente c’era e qualcosa di bello siamo riusciti a trasmetterlo.
Maria La Gloria conferma, con entusiasmo, il grande impegno profuso da parte di tutti. Una grande squadra grazie ad Angelo De Vita che ci ha creduto. A Milano abbiamo dimostrato che l’unione fa la forza. Abbiamo conquistato una salda posizione.
Per Veronica Gatta è stata una bellissima esperienza che si concretizzerà sempre di più in seguito.
Guglielmo Vairo, sindaco di Piaggine, si è complimentato per l’ottimo lavoro di squadra che è stato espresso. Bravi i produttori che hanno dimostrato amore per il fare. Torna a ribadire l’eccellenza è un sogno da coltivare”.
Fabio Cinnadaio dichiara che è stata un’esperienza positiva per crescere e soprattutto per far conoscere i prodotti.
Bartolo Scandizzo ribadisce che per l’isolamento in cui ogni comunità tende a ritirarsi, pensando di potersi salvare da sole, ci condannerà al fallimento generalizzato. “Il nostro territorio sono un insieme di isole. Non ci sono collegamenti tra un’isola e l’altra. Quindi da isole ad arcipelago per poter crescere.
Angelo De Vita, direttore del Parco, con soddisfazione racconta che da questa esperienza, in alcuni momenti, è uscita fuori la cilentaneità che c’è in noi. Il Parco non è un Ente a se stante ma siamo noi. Uniti dobbiamo lavorare insieme per renderlo accessibile. Il Parco deve essere la casa di tutti quindi ogni iniziativa deve e può essere ricondotta al parco. Tutti devono dare il proprio contributo. Siamo stati inseriti in un contesto positivo e abbiamo vissuto l’esperienza fino in fondo. Quindi ringrazia tutti dallo staff organizzativo a tutti gli altri. Infine ricorda che la spesa del viaggio e del soggiorno è stata condivisa tra Parco, Bcc di Capaccio, Convergenze, Produttori … ognuno ha pagato la sua quota.
Chi ha investito risorse in questa esperienza può considerarsi soddisfatto e ripagato dell’investimento fatto sia per il tempo sia per l’impegno economico sostenuto.