Si tratta della considerevole cifra di 335 milioni per le palestre. Sarà destinato il 72% delle risorse al Mezzogiorno. Proprio il 15 novembre, mentre ANIEF, alzava la voce contro la recente politica del MIM, il Ministro Valditara firmava due decreti per la realizzazione di un progetto complessivo di 335 milioni di euro. Un importante nuovo contributo destinato alla istituzione scolastica, precisamente per il miglioramento delle palestre scolastiche. La fetta più generosa della torta sarà destinata al Sud; alle regioni del Mezzogiorno sarà destinato oltre il 72%. Lo scopo di questo finanziamento è quello di rafforzare le infrastrutture sportive nelle scuole e garantire pari opportunità formative a tutti gli studenti. Il Ministro, precisa il comunicato del MIM, ha sottolineato che agli enti finanziati sarà data la possibilità di adeguare i progetti candidati per rispondere all’aumento dei costi, con un margine massimo del 15% in più rispetto all’importo progettuale richiesto. Non si tratta soltanto di fondi Pnrr, che erano insufficienti per gli ambiziosi obiettivi prefissati, ma anche di fondi aggiuntivi ministeriali. È previsto, inoltre, un avviso pubblico specifico per le regioni del Mezzogiorno, a cui gli enti locali potranno aderire per ottenere ulteriori risorse provenienti dal PNRR, dalla Programmazione nazionale 2021-2027 e dalle economie di bilancio. Dalle parole ai fatti, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara. “Il piano di 335 milioni di euro rappresenta un investimento strategico per il futuro del nostro Paese. Come promesso, dopo il successo del bando sulle mense scolastiche, stiamo intervenendo per potenziare le strutture sportive scolastiche, con un’attenzione particolare al Sud. Vogliamo assicurare a ogni studente, indipendentemente dal territorio di provenienza, le stesse opportunità di crescita e successo formativo. Le attività sportive non solo migliorano la salute e il benessere dei nostri giovani, ma contribuiscono in modo significativo all’inclusione sociale e alla lotta contro l’abbandono scolastico. La nostra attenzione alla scuola e al Sud è concreta e tangibile. Questi fondi non sono solo numeri, ha detto Valditara, ma segnali chiari del nostro impegno nel ridurre il divario infrastrutturale, favorire l’inclusione e rafforzare il tessuto sociale ed educativo del Paese. Lo sport a scuola oggi non è soltanto espressione di salute, ma è maestro di vita, strumento d’inclusione, fonte di educazione. “Praticare sport a scuola, ricorda Scuola.net, non rappresenta un ostacolo allo studio, non distrae dall’apprendimento, ma al contrario contribuisce a innalzare l’attenzione e spinge l’alunno a una maggiore presenza. È per questo che il Miur ha promosso e continua in questa importante opera di educazione sportiva con la realizzazione di vari progetti nelle scuole che hanno lo scopo di promuovere stili di vita sani e di valorizzare le diversità. Lo sport all’interno delle scuole si trasforma in un insostituibile mezzo di prevenzione e lotta contro fenomeni di violenza e bullismo, contro le discriminazioni razziali e contro l’obesità. Tali programmi tendono a diffondere la cultura dello sport, contribuiscono a contrastare l’abbandono scolastico da parte dei ragazzi, facilitano l’inclusione delle fasce più deboli e consentono la partecipazione anche a studenti con disabilità. Molti genitori di ragazzi affetti da disabilità o patologie di altro genere scoraggiano per non esporli a eventuali pericoli o addirittura non pensano che il proprio figlio possa praticare attività sportiva. Ma esattamente come per i ragazzi sani i vantaggi che derivano dallo sport valgono anche per quelli con disabilità, la cui qualità della vita viene notevolmente migliorata. Non è infatti raro che questi studenti subiscano processi di esclusione, mentre attraverso lo sport, oltre ad accrescere l’autostima e la fiducia in se stessi, aumenta anche la capacità di interagire con il prossimo e migliorano le relazioni con i compagni. Gli anni contraddistinti dalla pandemia e dall’impossibilità di uscire dalle proprie abitazioni, hanno allargato a macchia d’olio il problema della sedentarietà, a prescindere dalla fascia d’età, ma soprattutto in quelle scolastiche. Tra le cause che spingono all’inattività la più preponderante è la mancanza di voglia e la pigrizia, ad essa seguono l’eccessivo carico di compiti a casa e infine problemi economici che non permettono il pagamento della retta delle società sportive. Ancora una volta, e per tutti questi motivi, il compito della scuola risulta fondamentale per una partecipazione totale e inclusiva. Solo la scuola, infatti, può coinvolgere un’intera classe, può incentivare la partecipazione, può proporre progetti divertenti e adatti a tutti, avvicinando così bambini e ragazzi ad attività sportive che potrebbero poi desiderare di praticare anche all’esterno delle mura scolastiche. Meno computer e smartphone e più sport e attività fisica è la raccomandazione e il monito per tutti i genitori, ma adesso, con questa nuova linea intrapresa e sostenuta dal Miur, anche alle scuole per la realizzazione di programmi sempre più coinvolgenti”. Persino Papa Francesco rivolgendosi agli atleti presenti in Vaticano, nel recente passato, per il convegno organizzato dal Dicastero Laici, Famiglia e Vita, ricordando la funzione della pratica sportiva, ebbe a dire: “Lo sport è un generatore di comunità”, soprattutto per i giovani perché “crea socialità”, fa “nascere amicizie”, crea condivisione, partecipazione e senso di appartenenza. Ha una dimensione formativa, lo sport, che non può separarsi da quella ludica e “amatoriale”, anche ai livelli più alti del professionismo. Come le membra formano un corpo, sottolinea il Papa, così i giocatori formano una squadra e le persone formano una comunità. In questo senso, “lo sport può essere simbolo di unità per una società, un’esperienza di integrazione, un esempio di coesione e un messaggio di concordia e di pace”.
335 milioni per le palestre, una nuova cospicua ondata di denaro da destinare alla scuola
Valditara: “Dalle parole ai fatti. Il piano di 335 milioni di euro rappresenta un investimento strategico per il futuro del nostro Paese. Stiamo intervenendo per potenziare le strutture sportive scolastiche, con un’attenzione particolare al Sud. Vogliamo assicurare a ogni studente, indipendentemente dal territorio di provenienza, le stesse opportunità di crescita e successo formativo”. Papa Francesco: "Lo sport è un generatore di comunità”, soprattutto per i giovani perché “crea socialità”, fa “nascere amicizie”, crea condivisione, partecipazione e senso di appartenenza.