25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Attività e iniziative nelle scuole.
Il rispetto di ogni persona e del contrasto di qualsiasi tipo di violenza, abuso e discriminazione, sostiene Patrizio Bianchi, rimane una delle sfide più urgenti da affrontare”. In occasione del prossimo 25 novembre, il Ministero dell’Istruzione, ha chiesto alle scuole di prevedere momenti di approfondimento sui temi connessi alla ricorrenza, ponendo particolare attenzione al rispetto, anche con riferimento all’articolo 3 della Costituzione. Il Comune di Agropoli, ha aderito alla proposta di ASD Terry Danze, relativa all’organizzazione di un Flash Mob. Viene quindi offerta ai giovani studenti della cittadina la possibilità di esibirsi in una coreografia contro la violenza alle donne.
Le Nazioni Unite, il 17 dicembre 1999, hanno istituito la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Il giorno 25 novembre è stato designato come data della ricorrenza. Governi, organizzazioni internazionali e ONG, ogni anno, sensibilizzano, specialmente in questo giorno, l’opinione pubblica sul problema della violenza praticata contro le donne. Elina Chauvet, architetto e artista messicana diffusamente conosciuta per l’installazione Zapatos Rojos a denuncia della violenza contro le donne e il femminicidio, diede l’imput in Italia, in questa giornata, alla esibizione della cromatura rossa. Il colore esibito in questa giornata, infatti, è proprio il rosso e uno degli oggetti simbolo sono le scarpe rosse da donna, allineate nelle piazze o in luoghi pubblici, a rappresentare le vittime di violenza e femminicidio. L’idea scaturì dalla sua opera, realizzata nel 2009, in una piazza di Ciudad Juarez, ispirata all’omicidio della sorella per mano del marito e alle centinaia di donne rapite, stuprate e assassinate in questa città di frontiera nel nord del Messico, nodo del mercato della droga e degli esseri umani. La Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne approvata dall’ONU nel 1993, all’art.1, descrive la violenza contro le donne come: «Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata.». La scuola non resta indifferente, è coinvolta e riflette sui temi al centro della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La scuola non guarda da lontano, fa intuire il Ministro Bianchi con la sua affermazione: “perché, come dimostrano le statistiche e le cronache degli ultimi giorni, la questione del rispetto di ogni persona e del contrasto di qualsiasi tipo di violenza, abuso e discriminazione rimane una delle sfide più urgenti da affrontare”. Il rispetto e i mutamenti culturali, ritiene, appartengono alla scuola, interessano e passano dai giovani. In occasione del prossimo 25 novembre, il Ministero dell’Istruzione, ha chiesto alle scuole di prevedere momenti di approfondimento sui temi connessi alla ricorrenza, ponendo particolare attenzione al tema del rispetto, anche con riferimento all’articolo 3 della Costituzione. “La scuola, ha ribadito il Ministro dell’Istruzione, educa al rispetto e lo fa ogni giorno dell’anno grazie all’impegno di dirigenti scolastici, dei docenti, di tutto il personale. Giornate internazionali come quella del 25 novembre continuano ad avere una funzione importante, perché richiamano l’attenzione su questioni fondamentali per ogni persona e per tutta la collettività: dobbiamo vivere in società solidali, che garantiscano pari opportunità e rifiutino la violenza. È a partire dalla scuola che possiamo costruirle. Per questo, vogliamo coinvolgere in maniera più intensa studentesse e studenti, per richiamarli all’azione, a esprimere le proprie opinioni”. Prenderà parte alla Giornata anche il Ministero dell’Istruzione e lo farà con varie iniziative, già a partire dal pomeriggio del 24 novembre. Nella Giornata del 25, la facciata del Palazzo dell’Istruzione, su Viale Trastevere, a Roma, sarà illuminata di rosso. Il 25 novembre, nella fascia oraria antimeridiana, ci sarà un flash-mob, organizzato in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore Statale Cine-tv Roberto Rossellini, per invitare cittadine e cittadini alla riflessione. Saranno distribuiti fiocchi rossi al personale e sarà allestita, all’interno del Ministero, una mostra con i lavori delle studentesse e degli studenti che hanno partecipato al Concorso nazionale “Il Nuovo Codice Rosso. Prevenzione e contrasto alla violenza di genere”, promosso dal Ministero dell’Istruzione e dal Ministero della Giustizia. Seguirà poi, da parte del Ministro Bianchi, la premiazione delle scuole vincitrici. Tutte le iniziative saranno condivise sui social. Studentesse e studenti sono invitati a celebrare attivamente la Giornata, insieme ai loro docenti, esprimendo le proprie riflessioni attraverso opere grafiche, video, foto, flash-mob, dibattiti. Nella Circolare emanata per l’occasione dal Ministero dell’Istruzione, fra l’altro, si legge: “..Nel 2011 il Consiglio d’Europa ha inoltre adottato la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. L’articolo 14 della Convenzione riconosce alla scuola un ruolo centrale nella prevenzione di questi fenomeni. La Giornata del 25 novembre ricorda a tutti che gli abusi di ogni tipo costituiscono una violazione dei diritti umani, un impedimento del principio di uguaglianza e un ostacolo alla formazione di una coscienza personale e sociale fondata sul rispetto della persona umana. La scuola italiana è costantemente impegnata nella promozione e nella realizzazione di attività volte al superamento dei pregiudizi, al contrasto di ogni forma di violenza e di discriminazione, con l’intento di co-educare le nuove generazioni alla cultura del rispetto, ricercando la promozione della personalità umana di ciascuno…” Si stima che la violenza di genere, nel mondo, è causa di mortalità e invalidità tra le donne in età riproduttiva tanto quanto il cancro ed è causa di importanti problemi di salute quanto gli incidenti stradali e la malaria messi insieme. Questi i numeri della violenza contro le donne forniti dal Ministero della salute: “Nel mondo la violenza contro le donne interessa 1 donna su 3. In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner. Secondo il Rapporto Istat 2019 sulle donne vittime di omicidi, delle 111 donne uccise nel 2019, l’88,3% è stata uccisa da una persona conosciuta. In particolare il 49,5% dei casi dal partner attuale, corrispondente a 55 donne, l’11,7%, dal partner precedente, pari a 13 donne, nel 22,5% dei casi (25 donne) da un familiare (inclusi i figli e i genitori) e nel 4,5% dei casi da un’altra persona che conosceva (amici, colleghi, ecc.) (5 donne). Per oltre la metà dei casi le donne sono state uccise dal partner attuale o dal precedente e in misura maggiore rispetto agli anni precedenti: il 61,3% delle donne uccise nel 2019, il 54,9% nel 2018 e il 54,7% nel 2014. Per saperne di più: Infografica Istat “Autori e vittime di omicidio in Italia”, pubblicata il 5 febbraio 2021. Per l’anno 2020 nel periodo gennaio – luglio i dati della Direzione Centrale della Polizia Criminale indicano un aumento del numero delle vittime di sesso femminile che passa da 56 a 59, effetto soprattutto dovuto all’aumento degli omicidi delle donne del mese di gennaio 2020. Leggi Nota Istat “Omicidi di donne”. Nel mese di marzo 2019 la Polizia di Stato ha registrato, in media, ogni 15 minuti una vittima di violenza di genere di sesso femminile. Maltrattamenti, stalking, abusi sessuali, fino alla forma più estrema di violenza: il femminicidio, commesso nella maggior parte dei casi in ambito familiare. Nel triennio 2017-2019, secondo le risultanze dell’analisi condotta dal ministero della Salute e dall’Istat sugli accessi in Pronto soccorso, rilevati dal Sistema informativo per il monitoraggio dell’assistenza in Emergenza-Urgenza (EMUR), per approfondire la conoscenza del fenomeno della violenza di genere, le donne che hanno avuto almeno un accesso in Pronto Soccorso con l’indicazione di diagnosi di violenza sono 16.140 per un numero totale di accessi in Pronto Soccorso con l’indicazione di diagnosi di violenza nell’arco del triennio pari a 19.166 (1,2 accessi pro capite). Le stesse donne nell’arco del triennio hanno effettuato anche altri accessi in Pronto Soccorso con diagnosi diverse da quelle riferibili a violenza: una donna che ha subito violenza nell’arco del triennio torna in media 5/6 volte in Pronto Soccorso. Analizzando i dati per fascia di età, il 57% degli accessi è di donne che hanno tra 18 e 44 anni, il 24,4% hanno tra 45 e 64 anni, le minorenni costituiscono il 14,3% del totale e le donne con più di 64 anni sono il 4,3%. “. Tutte le scuole d’Italia celebreranno la Giornata contro la violenza alle donne. Lo faranno anche le scuole del Cilento con diverse attività e iniziative. Si mobilitano anche alcune amministrazioni comunali. Il Comune di Agropoli, nel Cilento, attraverso l’Area 10, Risorse Umane, Servizi Sociali e Pubblica Istruzione, ha aderito alla proposta di ASD Terry Danze relativa all’organizzazione di un Flash Mob. Viene quindi offerta ai giovani studenti della cittadina agropolese la possibilità di prendere parte alla manifestazione. Gli alunni saranno coinvolti in una coreografia di danza. I partecipanti, formati dagli istruttori di ASD Terry Danze, si esibiranno in una coreografia durante il Flash Mob. Sono diffusamente condivisi anche vasti programmi di iniziative in lungo e in largo in Italia, dai più piccoli paesi dimenticati alle più grandi e note città si risponde, con grande sensibilità, contro la violenza alle donne in varie forme. E’ alta l’attenzione su questo argomento. Tutti avvertono il bisogno di abbattere il muro del silenzio e trasmettere alle donne vittime di violenza la propria solidarietà.
Emilio La Greca Romano