O’ZAPFT IS!! E’ STAPPATA! Come nella famosa festa di Monaco, con tale frase iniziale è stata stappata la birra per dare inizio all’oktoberfest a La Cantinaccia in località Buonanotte di Castellabate.
La celebrazione della festa è iniziata con la donazione e la messa in posa del calendario “AMBIENTE ED ARTE”, da me ideato, con ogni mese una opera pittorica dedicata ad un fiore da conoscere, amare e rispettare.
Questo mese di ottobre è dedicato ai garofani rossi detti “Occhi di Toro”, con l’opera dell’artista Elena Vilkov.
Sono fiori forti, resistenti che simboleggiano la forte e resistente passione.
Nella foto Vilkov porge il calendario, con in evidenza il mese di ottobre, alla comproprietaria di La Cantinaccia, ottima cuoca, Angela Orrico.
Il toro lo troviamo affiancare il maiale dai Romani nei “Suove Taurilia”. Era così detto il solenne sacrificio nel quale tali capi principali del bestiame (pecus), il toro (taurus) con il porco (sus), venivano sacrificati; per offrirli a Marte, il dio protettore dei loro campi e delle loro armi, ogni qualvolta la “Lustratio”, cioè il rito di purificazione, era ritenuto necessario per la produttività e la conservazione della terra e del “pagus” (il villaggio) e per infondere forza e vigore nell’esercito.
Con la partecipazione del toro dipinto, l’OKTOBERFEST continuerà nei due prossimi fine settimana, 21, 22 e 28, 29 con “O Puorco Fest”, con tale animale già sacrificato preparato in pietanze gustose.
Ai non onniveri ricordiamo l’etimologia di maiale da Maia la Dea dell’Agricoltura alla quale tale animale i greci dedicavano e sacrificavano!!
I primi agricoltori romani sacrificavano il maiale, ritenuto apportatore di prosperità e di benessere, in onore di Saturno, dio della semina e della fertilità, durante i Saturnalia, feste rituali che si svolgevano a Roma.
Forte quindi il legame di tale animale con i riti dell’Agricoltura!
Nel mangiare la salsiccia si ricorderà che Catone attribuisce all’intellettuale Varrone l’invenzione di tale insaccato.
Angela Orrico, pur non leggendo il trattato di gastronomia “De Re Coquinaria” di Apicio in cui l’autore descrive le varie maniere per prepararla, rallegrerà i commensali con le sue squisite ricette!
Plinio, altro estimatore delle carni suine, scriveva del maiale che è l’unico animale che si dona al palato in cinquanta sapori diversi.
Tra le varie ricette delle tradizioni culinarie romane dell’età classica giunte fino a noi, quella di Lucullo è senz’altro la più originale e ancora fattibile, e consiste nel servire in tavola, all’inizio del pranzo, il prosciutto crudo decorato con fichi secchi e irrorato di miele che, provato, risulta una leccornia.
Ricetta adatta al Cilento terra di ottimi fichi!
“O’ Puorco Fest” oltre a soddisare il gusto e portare allegria con musica, balli e karaoke, porta l’eco di rituali antichi e magici, in luogo anche magico, occulto, nella BUONANOTTE (contrada!).