195 scuole nuove, innovative, sostenibili, sicure e inclusive
Al via il concorso di progettazione delle strutture che saranno pensate per ospitare una nuova idea di scuola, che metta al centro la sicurezza, l’innovazione, la sostenibilità, l’inclusione.
Siamo ormai protesi verso la volontà di acquisire uno stile di vita fondato sulla cultura della sicurezza e ci orientiamo verso l’innovazione senza salti nel vuoto. La scuola innovativa e digitale è la scuola del futuro. Andiamo verso una scuola sostenibile che mira al principio della cura dell’io, della cura per l’altro, della cura per l’ambiente. Assumiamo il concetto, inoltre, di inclusione scolastica, quella inclusione che entra nel dibattito pedagogico italiano negli anni ’90 e che da un approccio basato sull’integrazione degli alunni con disabilità, si estende a un modello di didattica inclusiva orientato al pieno sviluppo formativo di tutto il gruppo classe. E’ ormai affermato con convinzione il valore della diversità, come opportunità di crescita. Bene, tutto questo sarà la scuola del futuro. Le 195 scuole in progettazione risponderanno a tutti questi canoni. Al via, dunque, il concorso di progettazione delle 195 scuole che saranno pensate per ospitare una nuova idea di scuola, che metta al centro appunto la sicurezza, l’innovazione, la sostenibilità, l’inclusione. Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in videoconferenza, la scorsa settimana, venerdì 11 febbraio, ha incontrato il gruppo e i vertici del Ministero; un incontro con gli architetti e gli esperti del gruppo di lavoro che definirà le linee guida per la costruzione delle scuole nuove previste dal PNRR. Si è detto grato al gruppo di lavoro e fiducioso del prezioso contributo che deriverà dall’operato dei competenti per la realizzazione delle nuove strutture scolastiche. “Ringrazio tutti i componenti di questo gruppo di lavoro, ha sottolineato Bianchi. Sono certo che dal loro contributo arriveranno indicazioni importanti e innovative per la costruzione delle nuove scuole, che metteranno al centro la sostenibilità, l’innovazione didattica, l’apertura al territorio. È il momento di fissare parametri che ci consentano di rilanciare l’idea di una scuola, di luoghi di apprendimento che siano punti di riferimento per la comunità. Stiamo realizzando un’operazione importante per il Paese, rimettendo in movimento capacità di azione e di pensiero che diventano atti concreti. Dobbiamo costruire edifici che siano un riferimento per tutti coloro che nel nostro Paese si porranno, da qui in avanti, il problema di realizzare scuole ed edifici pubblici. E lo faremo solo grazie al contributo di tutti”. Trattasi, in sostanza, di scuole non solamente di nuova costruzione, ma anche e soprattutto innovative negli ambienti, sostenibili nei materiali utilizzati e nei consumi energetici, sicure e inclusive. Sono quelle previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: 195 nuovi istituti che saranno edificati su altrettante aree del Paese sulla base di indicazioni prodotte da un gruppo di alti esperti istituto dal Ministro Patrizio Bianchi. Il gruppo di lavoro è costituito da altissime professionalità: architetti Massimo Alvisi, Sandy Attia, Stefano Boeri, Mario Cucinella, Luisa Ingaramo, Renzo Piano, Cino Zucchi, dal Prof. Franco Lorenzoni e dai dottori Andrea Gavosto e Carla Morogallo. Affronterà così il Governo centrale il grosso problema delle classi “pollaio”, con l’ausilio del Pnrr. Patrizio Bianchi destinerà a quasi sessantamila studenti, entro il 2026, quasi duecento scuole. A fine dell’estate scorsa, il Ministro Bianchi, così si pronunciò alla Camera “Bisogna mettere mano in maniera strutturale al rapporto tra studenti e insegnanti e le riforme legate al Pnrr sono il momento importante dove tutti assieme dobbiamo stabilire quale equilibrio deve esserci all’interno di una classe. Fin dal mio insediamento ho considerato questa una priorità assoluta, questo obiettivo ha guidato tutto il lavoro del Ministero da quando ci siamo insediati. La questione del sovraffollamento delle classi va affrontata strutturalmente e serviranno le riforme del Pnrr. Quindi non solo emergenza ma anche riforme e politiche strutturali. I 2 miliardi stanziati per il rientro in sicurezza, affermò nel settembre 2021, sono già stati distribuiti prima dell’estate tenendo conto in via prioritaria del numero di alunni presenti sul territorio, 342,5 milioni sono stati dedicati specificamente al contrasto degli effetti della numerosità delle classi, altri 3 miliardi destinati a investimenti di edilizia scolastica per risolvere il problema sono stati consegnati ulteriori 400 milioni per incarichi aggiuntivi di personale che abbiamo concentrato dove vi sono i problemi. L’anno scolastico è cominciato regolarmente, in sicurezza e in presenza, tale circostanza potrà essere derogata solo per specifiche aree o per singoli istituti esclusivamente in zona rossa. Il Ministero, aggiunse, attraverso una specifica misura di investimento prevista nel Piano, volge alla realizzazione, entro il 2026, di 195 nuovi edifici che potranno accogliere circa 58 mila studenti, oltre che alla riqualificazione dei vecchi per una superficie complessiva di due miliardi e 400 milioni di metri quadri. Interventi mirati per gli asili nido e le scuole dell’infanzia. Quindi, concludo e mi scuso, non soltanto emergenza ma anche riforme e politiche strutturali”.
Emilio La Greca Romano