Con l’articolo di oggi, ho pubblicato sul giornale “UNICO,” il mio centocinquantesimo articolo, in 150 giorni consecutivi. Cinque mesi, di una continua e quotidiana ricerca di argomenti da trattare, è stato un impegno molto gravoso, ma oggi provo un intimo ed immenso piacere, per avere raggiunto quello che mi ero prefissato, con convinta determinazione. Ho trattato nei miei scritti, una grande varietà di argomenti ed ho fatto spesso dialogare tra di loro, i principi costitutivi della mia formazione culturale, con i valori etici, che sono stati sempre alla base dei miei comportamenti, durante tutto il cammino della mia esistenza. Ho sviluppato anche temi che riguardano la vita di tutti, per cui mi auguro, vivamente, che siano stati graditi, da chi ha avuto l’occasione di leggerli. In verità, mi diletto a scrivere, da semplice “artigiano della penna,” sia per passare un po’ il tempo, sia per poter stare di più in compagnia con i miei pensieri, senza nessuna velleità professionale, che lascio a chi è più bravo di me, nel campo della scrittura, dato che mi sto solo divertendo a fare il giornalista per “UNICO,” quasi a mia insaputa e con puro spirito goliardico. Nei miei scritti, ho messo in vetrina, la razionalità della mente, la generosità del cuore e la sensibilità dell’anima, per cui, con la mente, con il cuore e con l’anima, ringrazio infinitamente la mia vita, per avermi dato il dono della scrittura, perché ciò mi ha consentito di poter portare i miei pensieri, al di fuori della mia persona e di farli vivere nel contesto sociale, dove la mia esistenza, trascorre i suoi giorni, con la viva curiosità di conoscere quello che succede nella realtà che mi circonda, allo scopo di trovare sempre nuovi stimoli, al mio infinito desiderio di imparare, di sapere e di capire, perché tutti noi, non fummo certo creati “a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza.”
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